Una nemesi, un destino.
Per quanto riguarda l’Italia, il
nostro Genitore (Affettivo: il Normativo da noi non esiste o quasi) ci dice “Francia
o Spagna, basta che se magna”.
Le influenze arabe che risalgono come
un rigurgito dal meridione ci ripetono in continuazione di non passare da
fessi.
Il clima mediterraneo e una certa
pigrizia che deriva da migliaia di anni di civiltà fanno il resto.
Il nostro Adulto è stato spento con un
interruttore bipolare ed è stato messo sotto chiave, ancora per i prossimi
cinque o sei cento anni.
Il nostro Bambino si diverte, vuole
essere felice, ruba la marmellata e delega le decisioni agli altri (altri che
non esistono in Italia, esistono magari in Germania).
Pochissimi sono coloro che sono
disposti a decidere e ad essere infelici per guidare un gregge di pecoroni.
I pecoroni devono rimanere tali.
Guai se si dovessero scatenare.
Se una pecora-tabaccaio viene
aggredita da un lupo-extra comunitario deve essere repressa immediatamente,
altrimenti potrebbe fare da esempio agli altri ovini, i quali devono restare
pecoroni e capire che questa à la loro condizione permanente, presente e futura.
Il Bambino creativo, ovvero il genio
italico, è meglio che vada all’estero. Qui, in Italia, dobbiamo tenere il
popolo bue e mungerlo il più possibile.
Qui tutti tengono famiglia, anche i
non sposati. Dobbiamo ripartirci le cattedre tra noi di famiglia. I concorsi
devono essere di livello infimo e, ripetiamolo, il genialoide è meglio che vada
all’estero, altrimenti potrebbe occupare la cattedra di uno dei nostri figli: è
colpa nostra se i nostri figli non sono delle cime? Hanno diritto di avere una
cattedra pure loro, altrimenti che Genitori Affettivi saremmo?.
Ecco, come diceva Tomasi di Lampedusa,
non cambierà niente.
Noi e i tedeschi, si diceva.
Prima del fascismo, un liberalismo
fallimentare non per colpa del liberalismo, bensì perché venivano applicati i
ragionamenti fallimentari di cui sopra.
Il potere era detenuto dai burocrati e
quando arrivò il fascismo tutti erano diventati fascisti, socialisti e sinistre
compresi (Mussolini era socialista) salvo qualche rarissima eccezione: Gramsci,
Matteotti e così via.
Il Re rappresentava degnamente questa
situazione (fuga alla fine della guerra).
I tedeschi avevano un Adulto che
funzionava, un Bambino cattivo da secoli e un Genitore (Normativo, l’Affettivo da
loro non esiste o quasi). Nel 1937, benché il nazi-fascismo fosse un’italica
idea, andammo in prestito dell’Adulto e del Genitore teutonico, mantenendo
tuttavia il nostro Bambino (buon pecorone). Le leggi razziali del 1938 furono
un primo pugno alla bocca dello stomaco: i tedeschi non scherzavano.
Cosa facciamo ora, nel 1940? Colpa
della Francia: la sua caduta improvvisa ci convinse (nello stile dei pecoroni)
ad allearci definitivamente ai tedeschi, che in quel momento sembravano
sicuramente i più forti. La Francia avrebbe dovuto resistere! Allora, forse,
avremmo potuto dubitare sull’esito della guerra. D’altronde, il Genitore
tedesco ci aveva plagiato, o meglio, ci è andato bene farci plagiare…
L’otto settembre del 1943, ci sembrò
conveniente voltare la gabbana: forse l’avrebbero capito anche i tedeschi che
non avremmo potuto fare diveramente, da buoni italiani… ma loro avevano un
obiettivo chiarissimo: il Genitore e il Bambino tedeschi erano d’accordo e l’Adulto
si era formato alle scuole del Kaiser ancora cento anni prima: le migliori
scuole del mondo.
Anche le migliori scuole del mondo,
messe al servizio di una ideologia assassina, possono tuttavia creare dei guai.
Insomma, non eravamo all’altezza e l’8
settembre 1943 si compì il nostro destino, con tutto quel che segue, Cefalonia
compresa. Poi, finita la guerra, la classe dirigente italiana rimase quasi
esattamente la stessa.
In pratica burocrazia e politica sono
stati continuativi dal 1861. Continuazione d’Italia, non Unificazione.
Quello che ha sempre dato fastidio a
proposito dei partigiani è che ci raccontano una storia di eroismi che non
rappresenta la storia degli italiani, quale che sia la bandiera del partigiano
stesso. Il 25 aprile NON può essere sentito, perché sappiamo che in realtà il
popolo italiota ha un Genitore Affettivo pronunciato: teniamo famiglia e il
resto sono balle e quindi quello che ci rammentano ogni 25 aprile non può essere
diffusamente vero: solo episodi.
Come celebrare una resistenza rivoluzionaria se la classe dirigente è sempre la stessa? Perchè il 25 aprile se niente (o quasi) è cambiato?
Come celebrare una resistenza rivoluzionaria se la classe dirigente è sempre la stessa? Perchè il 25 aprile se niente (o quasi) è cambiato?
Riassumendo, c’era una scarsa
propensione alla vera democrazia prima del fascismo, durante il fascismo e
anche dopo.
Gli appelli dei politici agli
immarcescibili valori della democrazia in Italia fanno ridere. I Savoia si sono
coperti di ridicolo. Fanfani ha attraversato indenne tutto e il contrario di
tutto.
Dall’estero fanno presto: se un
italiano si comporta in modo serio e costruttivo, non viene creduto italiano. I
nostri cervelli all’estero (e qui potrei fare un elenco sterminato) confermano:
Nemo profeta in Italia, per parafrasare. Ogni italiano che ha successo all’estero
conferma l’opinione che in giro per il mondo si ha degli italiani.
E adesso? Adesso, 27 aprile 2013, dopo
il colpo di stato burocratico-socialistoide, nulla è cambiato, prenderemo
nuovamente a prestito il Genitore Normativo tedesco e l’Adulto tedesco,
rifiutando il loro Bambino cattivo. Ma il nostro Bambino pecorone non si adatterà
e la nemesi si ripeterà.
E non ci rendiamo conto, da quei
cornuti che siamo, che i tedeschi ci prendono solo perché i francesi, come al
loro solito, hanno abbandonato la partita in nome della loro piccola Grandeur.
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