A proprio ben guardare, si potrebbe trovare un’attenuante
per il politico: poi, guardando ancora meglio, ci si accorge che non è così. E
veniamo ai fatti.
Supponiamo che voi, proprio voi, siate
nominati primo ministro: al posto di Monti, insomma.
Supponiamo inoltre che siate nominati dal
vostro partito, e che il vostro partito, il partito di Roccaverdina, alle
ultime elezioni abbia ottenuto il 72.5% dei voti.
Partite dal vostro paesino con la lancia in
resta, deciso a far valere tutte le vostre opinioni, così come pubblicamente
dichiarato durante la campagna elettorale…
72.5% dei voti! E quando mai si presenterà un’altra
occasione simile? Coerente con i vostri proclami, partite per Roma in treno,
per risparmiare, tra gli applausi degli uomini del vostro partito e tra le
lacrime delle donne dello stesso, vostre fedeli ammiratrici. Ah! Che momenti di
gloria… siete ricevuto dal Presidente della Repubblica, che vi accoglie tra una
doppia fila di corazzieri, tra i flashes dei fotografi e le domande ridondanti
dei giornalisti. Tutti dicono: “Eroicamente, è arrivato in treno…”
Tutte le reti televisive sono presenti:
cambierete l’Italia per l’onore di Roccaverdina… una voce, nel profondo, vi
dice: “O adesso, o mai più!”
La prima cosa da fare, come stabilito nell’ultima
concione di Roccaverdina, è un controllo degli appalti delle cave di marmo nel
paesino di X, dove voi e il vostro partito siete gli unici a sapere che si
tratta di una truffa colossale ai danni dello stato. Sarà un’esplosione! Per i
primi cento giorni, solo denunce riguardanti il malaffare dilagante.
Vi sedete alla vostra scrivania e chiamate il
Burocrate (con la B maiuscola, mentre voi siete solo un politico, con la p
minuscola) Arsenio Lupini, il quale vi si presenta ossequioso e primamente si
complimenta per la vostra nomina. Voi esordite: “Caro dottor Lupini, mi occorrono
le pratiche della ditta Alfa del paesino di X, ditta rinomata e cavatrice di
marmi. Inoltre le pratiche della ditta Beta, della città di Y, la quale ha l’appalto
per le esportazioni di codesti marmi.”
Risposta di Lupini: “Signor presidente (con la
p minuscola, come politico) mi dia il tempo materiale per trovare le pratiche:
darò immediatamente gli ordini di dovere a chi di dovere.” Si allontana in
retro marcia, per non girarvi le spalle, chiude il vostro uscio e se ne va.
Voi siete molo soddisfatto e chiamate il
vostro amico Filippini, vice-presidente di Roccaverdina, per comunicare che
siete partito bene, moooolto bene.”
Per farla breve, siccome il giorno dopo il
dottor Lupini non si presenta, chiamate l’altissima Burocrate (B maiuscola) dottoressa
Mata Harri, notissima esperta di prostituzione minorile, per chiedere la
pratica archiviata della ditta Gamma, con sede nella città di Z. Vi risulta per
certo infatti che la ditta Gamma, sorpresa con le mani nella marmellata della
prosituzione minorile, sia riuscita a sfangarla pagando a qualcuno del
ministero tangenti da capogiro: siete sicuro inoltre che tre altissimi politici
siano implicati.
La dottoressa Mata Harri vi fornisce le stesse
identiche assicurazioni del dottor Lupini e se ne va, parimenti.
Insomma, dopo venti giorni avete distribuito
venti incarichi e non avete ricevuto risposta alcuna.
Decidete allora di convocare immediatamente il
dottor Arsenio Lupini, il quale dice che si fa fatica a venirne a capo, che la
pratica del marmo prima era là ed ora non è più là, e chi lo sa… e alla vostra
obiezione vi fa capire che, se non vi va bene, potete arrangiarvi o chiamare
qualcun altro.
Non ve lo dice inoltre troppo velatamente,
anzi, vi fa capire che lui è un dipendente pubblico, inamovibile, e che tre
milioni e mezzo di individui come lui sono pronti a dare battaglia se avete la
benché minima intenzione di rompere le scatole.
Siete un uomo di mondo e dovreste capire che
tali tradizioni Burocratiche (con la B maiuscola) si tramandano dal 1861. Anzi,
aggiunge che sono loro, i Burocrati (con la B maiuscola) che hanno indetto i
festeggiamenti dei cento e cinquanta anni dell’Unità Burocratica Italiana.
A buon intenditor…
E fin qua, per i politici sarebbe un’attenuante,
ma…
Come mai il popolino televisivo non sa queste
cose? Come mai, per televisione, invece di celebrare l’unità d’Italia non di
denuncia apertamente questo stato di cose? A voi, l’ardua, difficile risposta.
Sarebbe un’attenuante se si fosse detto: “Non
riesco a sconfiggere la Burocrazia! Li dobbiamo licenziare!” Sul TG1, alle 20 e
30 della sera, ripetendo la stessa frase per due ore filate.
Non avendo detto questo, non è un’attenuante,
ma una connivenza e bisogna seguire il principio di Andreotti: “Pensare male.”
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