giovedì 5 aprile 2012

A121 Le riflessioni del politicante - I°



Bisogna stare attenti con questa gente. Brutta gente ignorante, che va tenuta il più possibile nell'ignoranza: la loro vera condizione. Si sono montati la testa perché votano e questo è stato un bene, fosse solo per tenere calmi gli animi. Io ho capito che è inutile pretendere qualcosa dal sistema e allora tanto vale approfittare il più possibile, senza pietà.

Bisogna fregarsene e fregarli: e dicevo il più possibile.  
Ad esempio, non hanno ancora capito che è inutile andare a votare ai referenda: se l'esito dei referenda non ci va bene, noi li dobbiamo cambiare in base agli accordi che avevamo raggiunto tra le parti. Da qui si può capire il livello raso terra della gente… vuoi che un referendum con esito negativo per i sindacati ci scompigli anni di accordi e di concertazione? Ci mancherebbe anche questa...
Ormai abbiamo cambiato l'esito di almeno quattro referenda e nessuno ancora ci capisce niente. Bisogna dire sempre sì davanti e fregarli quando non ci pensano più. Non hanno memoria dei torti subiti. D'altronde, l'umanità è fatta apposta in questo modo: il 95% dei pecoroni immemori obbedisce e il 5% comanda.
Inoltre, io mi devo premunire se la situazione dovesse mettersi male.
Ad esempio, supponiamo che io venga colto con le mani nel sacco: devo creare fin da ora le premesse perché nel paese ci sia un'atmosfera di tolleranza, di 'vogliamoci bene'. Prendiamo un rapinatore: è giusto che su di lui l'orefice di turno non possa sparare e che se spara venga arrestato? No, certamente, non sarebbe giusto… ma a me non conviene. Se si crea un'atmosfera di serietà, anche le rapine commesse da me potrebbero essere punite severamente. Meglio creare confusione, incertezza, fare leggi tolleranti e poco chiare (anche gli avvocati devono guadagnare) e navigare a vista, dicendo tutto e il contrario di tutto. Se predichiamo il buonismo e assolviamo il rapinatore (che in realtà è uno come noi politicanti) si capirà che il cattivo può essere anche il gioielliere… come ha fatto a fare i soldi? ha rubato certamente e quindi doveva aspettarsi di essere ripagato con la stessa moneta. Se non avesse avuto la gioielleria, non sarebbe stato rapinato.
Nessuno mi ha mai regalato niente e ho imparato a fare altrettanto. Devo pensare solo a me e alla mia famiglia. Dobbiamo (noi politici) stare organizzati ed essere severi quando qualcuno ci attacca nei nostri diritti e nei nostri privilegi. Il popolo bue deve capire che noi siamo intoccabili. Il popolo bue c'è sempre stato e il politico anche. Perché dovremmo cambiare proprio adesso? Ogni volta che arriviamo al limite, dobbiamo fingere di cambiare, per poi proseguire come prima. Quello che non ci voleva era questo discorso dello 'spread', ma gli errori fatti dalle autorità europee e dagli americani sono tanti e, barcamenandoci, probabilmente ce la faremo. Altrimenti, muoia Sansone con tutti i filistei: io non ho niente da perdere. Non cederò mai, neanche se mi uccideranno: devo creare l'atmosfera del 'vogliamoci bene'. Anche gli immigrati: vogliamoci bene...
Quando mi hanno eletto, i miei elettori mi hanno detto che dovevo portare a casa dei vantaggi. Per portare a casa dei vantaggi, ho dovuto a mia volta concederne di simili agli altri politici, con costi enormi per il paese. E questi fessi scrivono sui giornali che ci sono dei costi politici eccessivi: e chi se ne frega? Quindi, i miei elettori mi hanno detto di rubare e, se non porto a casa niente, non mi rieleggeranno più. Dovrei rubare solo per loro? E non per me, che magari non sarò rieletto? Sono cose ridicole. Voglio tenermi libero di rubare il più possibile, costi quello che costi.

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