Nasce nel 1893 in
Polonia e muore nel 1944 a New York, dove si è trasferito nel 1933. Israel J.
Singer è il fratello maggiore di Isaac Bashevis Singer e muore prima che il
fratello più piccolo vinca il premio Nobel per la letteratura nel 1978.
La mia opinione
personale è che entrambi meritassero il Nobel ma questo premio difficilmente
viene attribuito alla memoria.
Il libro principale di
Israel appare nel 1936 col titolo I fratelli Ashkenazi. Scritto in
Yiddish, copre la vita dell'Europa orientale, Germania e Russia compresa, per
circa un secolo, da dopo Napoleone I sino alla fine della prima guerra
mondiale.
Il libro è
importantissimo perché consente di cercare di capire il problema degli ebrei.
Io penso di aver capito qualcosa, ma molto poco.
Tra le cose che ho
capito:
1. Le minoranze tendono ad organizzarsi e ad
aiutarsi reciprocamente e gli ebrei fanno questo in particolare, come gli
italiani a Brooklyn eccetera.
2. All'interno della stessa etnìa, così come tra
cattolici apostolici romani e protestanti e così come tra sciiti e sunniti
musulmani, esistono delle enormi rivalità. Gli ebrei si possono dividere
approssimativamente in ashkenaziti (provenienti dalla Ruhr in Germania),
sefarditi, provenienti dalla Spagna sin dal 1492 (in ebraico la radice sfrd
significa Spagna) e in chassidici, stretti osservanti, con le treccine e col
cappello nero oltre che con una specie di giacca nera piuttosto lunga, che nel
nostro romanzo provengono soprattutto dalla Lituania.
3. Le differenze tra le popolazioni servono quando le cose vanno
male. I pogrom (campagne persecutorie
nei confronti degli ebrei) si scatenano quando non si sa a chi dare la colpa
della situazione economica. Ad esempio, il governo russo dei primi anni del '900
ha dato la colpa agli ebrei della sconfitta subita ad opera dei giapponesi.
Non ho scoperto molto
di più: ripeto, il diverso è colpevole se le cose vanno male. In questo, la religione
serve a soffiare sul fuoco dell'odio e sarebbe meglio che ci fossero meno
fanatici. Si creano poi quelle che oggi vengono chiamate leggende metropolitane: gli ebrei che mangiano i bambini ed altre
stupidaggini del genere. Se c'era qualcosa da capire, è che gli ebrei staranno
tranquilli solo a casa loro, ma sembra che non si voglia lasciarli tranquilli
nemmeno in Israele. Vedremo. Vale la pena di leggere il libro non fosse altro
che per conoscere la descrizione di quello che hanno fatto i tedeschi in
Polonia durante la prima guerra mondiale. Si trova poi la traccia del primo
antagonismo tra tedeschi ed austriaci, tra russi e polacchi, tra tedeschi e
polacchi. Anche i polacchi sono considerati una sotto-specie sia dai tedeschi
(protestanti) che dai russi (ortodossi): un vaso di coccio tra due botti di
ferro. L'impero austro-ungarico è mal visto dai tedeschi per non aver saputo
imporre una unica lingua, la quale non poteva essere altro che il tedesco.
Una vera ragione di
odio per gli ebrei non si trova, tranne forse una: gente intelligente e
laboriosa, oltre che filosofa e che dà molto fastidio nel confrontarsi,
soprattutto se è una minoranza molto abile nei commerci. L'oro e i preziosi, la
moneta e l'interesse ad usura non potevano essere esercitati né dai cristiani né
dai musulmani e per tanto vennero esercitati dagli ebrei (non erano loro consentiti altri lavori). Molti aspetti di
questa realtà odiosa dipendono anche dalla civiltà ospitante. Ad esempio sia a Venezia
(in particolare) che sotto l'impero ottomano gli ebrei non hanno mai avuto
moltissimi problemi.
A Venezia, ad esempio,
la Chiesa Cattolica Apostolica Romana pretendeva che gli ebrei vivessero
confinati e la Serenissima accettò, sistemandoli a San Basegio, dove c'erano le
vecchie fonderie (getto, poi ghetto, primo al mondo). Poi pretese che facessero
solo certi lavori e la Serenissima accettò. Poi pretese che di notte il ghetto
venisse chiuso e la Serenissima non accettò…
La discriminazione
razziale esisterà quindi come scusa per il malcontento. Fino a quando ci sarà
malcontento e ci saranno minoranze, la specie umana darà sempre la colpa del
proprio malcontento alle minoranze. Se poi questo può servire a rinfocolare una
guerra, tanto meglio.
Il nostro Israel Joshua
Singer scrive a pagina 511 dell'edizione Bollati
Boringhieri, riferendosi a un governatore russo di Lodz in Polonia, che
voleva assicurare nella città un odio contro gli ebrei e contro il nascente
marxismo con l'obiettivo di pagare meno chi lavorava e di favorire gli
industriali, creando dei provocatori: "…era persuaso che dappertutto si potevano (o forse più correttamente potessero?) trovare degli individui malcontenti,
degli uomini che non erano riusciti a raggiungere il rango che ritenevano di
meritare, degli uomini offesi nell'amor proprio, gente che si sarebbe prestata
a favorire la sua opera [di sobillazione dell'odio]…".
Se tutti i motivi di
odio contro gli ebrei dovessero ridursi a questo, l'umanità sarebbe messa molto
male.
Ad esempio, in Iran,
in questo periodo, se le cose vanno male, di chi è la colpa? E nei paesi arabi?
Quando cambierà la natura
umana? Se, come diceva l'ebreo marrano (convertito al cristianesimo) Baruch
Spinoza, Dio stesso è la natura, siamo rovinati perché Dio non può cambiare e,
se Dio è la natura umana, non cambierà nemmeno quest'ultima.
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