mercoledì 21 marzo 2012

A113 Nel 2013 andremo a votare?


Speriamo che cambino parecchie cose, che cambino talmente tanto da essere forse sul punto di non votare.
Ormai che siamo in ballo, è meglio che si vada fino in fondo: mi riferisco al livello politico. Ognuno di noi ha un'idea segreta e profonda di quanto succederà dopo il 2013. Sicuramente, secondo la mia opinione, succederà qualcosa di profondamente nuovo.
In linea di massima, per quanto riguarda i nostri risparmi, ritengo che, nonostante tutto quello che succederà, la cosa migliore sia tenere denaro liquido. Non ho la sfera di cristallo, tuttavia penso che qualunque altra scelta avrà delle conseguenze più rischiose, più pericolose.
Chi vuole commentare ed ha qualche idea originale, lo faccia pure.
Un ulteriore accenno: la crisi è partita sicuramente dagli Stati Uniti e per una volta potevamo essere dalla parte della ragione. Per vari motivi, abbiamo un debito pubblico spaventoso e così siamo di nuovo dalla parte del torto: i tedeschi e i francesi hanno fatto degli enormi errori e noi, col nostro debito, siamo obbligati al silenzio.
Bisogna assolutamente che Monti riduca il debito, vendendo senza pietà tutto ciò che può essere venduto. Abbiamo solo questa speranza. In futuro, se dovesse ripetersi, un debito pubblico ridotto potrebbe essere fondamentale per un nostro comportamento diverso.
Anche il problema di Lampedusa e degli immigrati dal nord Africa è influenzato dal nostro debito pubblico.

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