lunedì 26 marzo 2012

A115 Il risparmio: siamo morti tutti.


Dopo aver pensato a lungo, sono arrivato ad una conclusione per gli ebrei e i campi di concentramento: gli ebrei sono morti tutti. Un mondo è finito. Se ci pensate bene, anche gli ebrei che oggi sono o sembrano vivi, in realtà sono morti. Una manifestazione di odio talmente grande non può lasciare sopravvissuti. Quelli che in realtà sono sopravvissuti, lo sono per caso e lo sanno. E lo sanno i loro figli. Ci vorranno ancora anni ed anni prima che ci sia un periodo non dico felice, ma avulso dalla sofferenza:
per ora, non passa giorno che l'argomento dello sterminio non aleggi sulla faccia della terra. Pertanto, bisogna attendere: basta un giorno solo vissuto senza ricordare lo Sterminio, ma quel giorno è lontanissimo e fino a quel giorno gli ebrei non possono rinascere.
Ma voi direte: cosa c'entra tutto questo col nostro risparmio?
La risposta è che la situazione è analoga, per non dire uguale.
Quello che è stato fatto, a partire dal 1997, negli Stati Uniti, sotto il loro impero, rimarrà nella storia.
Il monumento alla prevaricazione, all'imbroglio, alla perfidia, nel paese che dovrebbe essere il simbolo della nuova civiltà.
Molti di noi non hanno ancora idea di cosa è stato fatto, ripetuto nel 2000 e ripetuto nel 2007: per essere ancora ripetuto ieri ed essere in corso tutt'ora.
Le conseguenze le avremo per i prossimi venti o trent'anni minimo.
Il dramma è di una vastità molto più grande di quella di Auschwitz e una cosa è sicura: è finita una civiltà, come quella ebrea.
Siamo morti tutti. Solo quando non avremo più niente da perdere, perché avremo perso tutto, s'inizierà una nuova civiltà con nuovi valori. Chi non ha niente da perdere non può essere decadente.
E dovete sapere che i finanzieri stanno continuando. Sanno dell'impunità e, a causa della nostra decadenza, non temono nulla, nemmeno l'eliminazione fisica.
Speriamo bene per i nipoti dei nostri figli: le generazioni precedenti sono già condannate.

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