sabato 17 marzo 2012

A110 Il netturbino di Pordenone.


La fortuna esiste? Anche nel risparmio e nei guadagni? Ci sono delle persone più fortunate ed altre meno fortunate? Le mie risposte sono le seguenti:
La fortuna, di per sé, non esiste. Esistono tuttavia degli individui più fortunati e degli individui meno fortunati. O meglio ancora, esistono degli individui strutturati mentalmente per essere più disponibili al cambiamento, ma questa disponibilità non deve essere esagerata.

Vediamo di precisare meglio il significato di quanto vado dicendo.
Se una persona non cambia mai ed è convinta di aver già raggiunto la perfezione, difficilmente coglierà delle occasioni originali e nella sua monotonia avrà la sensazione di non essere fortunata. D'altronde, dato che si è messa in una condizione in cui non vuole accettare cambiamenti, la fortuna dovrebbe bussare alla sua porta e dirgli: "Sono io… tu che non cambi mai, stai all'erta perché questa volta ti capiterà il colpo buono…" Chiaramente, l'indisponibilità a guardarsi attorno non favorisce la capacità di cogliere l'occasione.
Se invece una persona, dall'altro lato, è troppo disponibile al cambiamento, disperderà le sue energie in rivoli sempre diversi e molto spesso inconcludenti.

Quale, allora, la giusta propensione al cambiamento? Non è semplice da dire, tuttavia proviamo.
Tenuto conto del fatto che, seguendo un modello di cui abbiamo già parlato, abbiamo una triplice personalità, che abbiamo identificato in Genitore, Adulto e Bambino, la personalità fortunata è quella che:

Nel rispetto del Genitore, ascolta il suggerimento di non fare qualcosa d'immorale o poco corretto, evitando anche d'invidiare (cosa non facile) coloro che si siano procurati un qualche ruolo socio-economico con la disonestà. Un suggerimento da rispettare e valorizzare a questo proposito è il seguente: "La persona disonesta è sempre stupida. Per tutta una serie di ragioni."

Nel rispetto dell'Adulto, valuta attentamente se quanto si va presentando ha delle serie probabilità di riuscita. Moltiplica inoltre il guadagno atteso per le probabilità e le confronta col guadagno attuale. Esempio: io guadagno 30 mila euro all'anno e mi si presenta un'attività dove potrei guadagnarne 90 mila (almeno tre volte) con una probabilità del 70 per cento (almeno 68 per cento) per cui, se il calcolo è stato condotto dall'Adulto, seriamente, moltiplicando (70 x 90 mila) / 100 = 63 mila di guadagno atteso. Questi vanno confrontati coi 30 mila che guadagno attualmente. Se vi sembra che il gioco non valga la candela, abbandonate e attendete serenamente la prossima occasione.

Se invece vi sembra che il gioco valga la candela, non è finita: bisogna che il vostro Bambino sia d'accordo. Significa che la nuova attività dev'essere una cosa stimolante per lui, divertente e coinvolgente. Altrimenti, meglio lasciar stare.

Ho conosciuto persone che fin dall'infanzia erano state predestinate dalla loro famiglia a fare un certo lavoro ma il loro Bambino non era d'accordo: le conseguenze furono solitamente malattie, disagi mentali ed avvilimento totale. Non tutti, a quel punto, hanno poi la forza di abbandonare e questo per vari motivi, non ultimo quello di non far dispiacere alla famiglia.
Una vita può trasformarsi in un incubo anche per questi motivi e si vive una volta sola.

Una mattina mi trovavo a Pordenone, alle 7 e 30, in attesa di parlare col mio avvocato ed ero arrivato con un notevole anticipo sull'appuntamento. Mi sedetti quindi sulla panchina dei giardini pubblici in attesa delle otto, orario dell'avvocato. Dopo un attimo, un netturbino, con la classica scopa di saggina, persona anziana, venne a sedersi accanto a me con un sorriso. Essendoci una ventina di panchine libere, aveva sicuramente voglia di fare quattro chiacchiere. Gli offersi una sigaretta come benvenuto ed allora cominciò a parlare.
Mi disse che lui era una persona abbastanza in gamba e nel municipio di Pordenone avrebbe potuto svolgere parecchie diverse mansioni. Ma la sua era, per lui, indubbiamente la migliore: libero, a contatto con la natura, senza costrizioni, mentre il sindaco, ad esempio, era sempre in affanno. Potremmo dire che si trattava di una variante della favola della volpe e dell'uva…
Tuttavia, se il netturbino avesse detto il vero, quello sarebbe stato (e sarebbe per tutti) il giusto atteggiamento per affrontare la vita: la nostra parte istintiva, il Bambino, deve essere felice, altrimenti anche la salute va a farsi friggere. Pensateci: altrimenti, ho scritto per niente…
Prima la salute (fisica e mentale), poi le valute.

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