Il mio cuore messo a nudo, VII: Si possono fondare imperi gloriosi sul crimine,
e nobili religioni sull'impostura.
Il mio cuore messo a nudo, XIV: Osserviamo che gli abrogatori della pena di
morte devono essere più o meno interessati ad abolirla. Spesso sono dei
ghigliottinatori. La cosa può riassumersi così: "Voglio poterti tagliare
la testa; ma tu non toccherai la mia." Gli abrogatori di anima
(materialisti) sono necessariamente degli abrogatori di inferno; essi sono
sicuramente interessati. Quanto meno sono persone che hanno paura di rivivere:
dei pigri.
Il mio cuore messo a nudo, XXXIV: Il Francese è un animale da cortile, così ben
addomesticato che non osa varcare alcun steccato. Basta vedere i suoi gusti in
arte e letteratura. Si tratta di un animale di razza latina; l'immondizia in
casa sua non gli dispiace, e in letteratura, è scatofago. Va pazzo per gli
escrementi. I letterati da caffè chiamano tutto ciò il sale gallico.
Bell'esempio di bassezza francese, della nazione che si pretende indipendente
da tutte le altre.
Il mio cuore messo a nudo, XXXVI: Gusto invincibile della prostituzione nel
cuore dell'uomo, da cui nasce il suo orrore della solitudine. Vuole essere due. L'uomo di genio invece vuole essere
uno, dunque solitario. La gloria è
restare uno… …è questo orrore della solitudine, il bisogno di dimenticare il suo
io nella carne esteriore, che l'uomo
chiama nobilmente bisogno di amare.
Il mio cuore messo a nudo, XLI: Il mondo va avanti solo per effetto del
Malinteso; è attraverso il Malinteso universale che tutti si mettono d'accordo.
Perché se, per disgrazia, ci si comprendesse, non ci si potrebbe mai mettere
d'accordo.
Lo spleen di
Parigi, XVI, L'orologio: I
cinesi vedono l'ora nell'occhio dei gatti. Un giorno un missionario, andando in
giro per i sobborghi di Nanchino, si accorse di aver scordato l'orologio e
chiese a un ragazzetto che ora fosse. Il monello del celeste impero prima
esitò; poi ci pensò su e rispose: "Ve lo dico tra un attimo". Qualche
istante dopo ricomparve, reggendo tra le braccia un gatto grosso e robusto, e
fissandolo, come si dice, nel bianco degli occhi, affermò senza esitare:
"Manca pochissimo a mezzogiorno." Ed era vero. Io, negli occhi della
mia gatta, vedo solo l'eternità.
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