domenica 19 febbraio 2012

A092 Controllare i conti correnti.


Benché quello che qui scrivo non abbia una verità assoluta, molto difficilmente gli esseri umani tendono a cambiare e, se pur cambiano i singoli, ancora più difficilmente cambiano le organizzazioni.

Vi parlo quindi di un'organizzazione bancaria negli anni '60 del secolo scorso. Questo certamente non sta a significare che il fenomeno di cui parleremo sia assolutamente diffuso, ma data l'esperienza da me vissuta, vi suggerisco di porre una certa attenzione e di controllare.
In questa banca, che tra l'altro non esiste più, l'organizzazione era siffatta:
Subito dopo il 31 dicembre, si trattava di corrispondere gli interessi alla clientela, sia per i libretti di risparmio, vincolati o meno, sia per i conti correnti, che per i tassi di qualunque altro genere come castelletti di sconto, commissioni applicate e così via.
L'operazione, che data la sua dimensione durava ben più di un mese, aveva l'incredibile appellativo di "Promozione per l'agevolazione dei clienti." Dal nome, si poteva intendere che, se possibile, l'istituto avrebbe agevolato il cliente nell'accreditamento degli interessi stessi.
Antefatto: Il direttore di filiale chiamava il funzionario di sportello, procuratore, e gli faceva un discorso di questo genere:
"Il nostro meccanografico ha accertato che in occasione della fine di quest'anno dovremmo pagare ai clienti, per i più vari motivi, una somma pari a lire 550 milioni. Tutti quelli che, in seguito alla tua revisione, riusciremo a risparmiare, ne spetterà un venti per cento a te e un ottanta per cento all'istituto."
Se pensate che lo stipendio di un impiegato era circa 100 mila lire al mese, nel caso che il funzionario-procuratore avesse risparmiato 100 milioni, avrebbe portato a casa venti milioni: più o meno venti anni di paga di un impiegato."
Aggiungo subito che si risparmiavano 200 milioni circa, mediamente il quaranta per cento.
S'iniziava l'operazione "Promozione per l'agevolazione dei clienti." Chi, tra gli impiegati, avesse partecipato con solerzia, lo stesso avrebbe ricevuto un encomio e se ne sarebbe tenuto conto nelle precedenze relative all'attribuzione delle ferie. Inoltre, dopo tre anni di encomio si poteva essere inseriti nell'elenco di coloro che potevano aspirare al ruolo di vice capo-ufficio, con un aumento annuale di ventimila lire circa.
Ecco allora come si svolgeva la "Promozione", sotto l'occhio ovviamente vigilissimo del funzionario-procuratore.
Un impiegato leggeva il nome e gli interessi spettanti:
"Aldrighetti, 52700."
Funzionario: "Quello è uno che non controlla niente, riduci a 32000. Se per caso viene a protestare, ci scuseremo e diremo che si è trattato di un errore del meccanografico. Siete tutti d'accordo?" A meno che qualcuno non fosse al corrente di qualche fatto particolare, tutti annuivano e si passava al successivo.
"Annichiarico, 125450."
Funzionario: "Per l'amor di Dio! Quello la trova anche sull'Ave Maria e la sua impiegata ogni due giorni viene a contestare, per le valute, per le spese… aggiungi mille lire e passiamo al successivo."
Ecco. Come diceva l'onorevole Cirino Pomicino: "Guaglio', stateve accuorte…"
In ogni caso, nessuno era interessato all'ambiente psicologicamente disonesto che si creava. L'unica consolazione è che hanno chiuso…

Nessun commento:

Posta un commento

Commenti o richiesta di chiarimenti.