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Vi parlo quindi di un'organizzazione
bancaria negli anni '60 del secolo scorso. Questo certamente non sta a
significare che il fenomeno di cui parleremo sia assolutamente diffuso, ma data
l'esperienza da me vissuta, vi suggerisco di porre una certa attenzione e di
controllare.
In questa banca, che
tra l'altro non esiste più, l'organizzazione era siffatta:
Subito dopo il 31
dicembre, si trattava di corrispondere gli interessi alla clientela, sia per i
libretti di risparmio, vincolati o meno, sia per i conti correnti, che per i
tassi di qualunque altro genere come castelletti di sconto, commissioni
applicate e così via.
L'operazione, che data
la sua dimensione durava ben più di un mese, aveva l'incredibile appellativo di
"Promozione per l'agevolazione dei clienti." Dal nome, si poteva
intendere che, se possibile, l'istituto avrebbe agevolato il cliente nell'accreditamento
degli interessi stessi.
Antefatto: Il direttore
di filiale chiamava il funzionario di sportello, procuratore, e gli faceva un
discorso di questo genere:
"Il nostro
meccanografico ha accertato che in occasione della fine di quest'anno dovremmo
pagare ai clienti, per i più vari motivi, una somma pari a lire 550 milioni.
Tutti quelli che, in seguito alla tua revisione, riusciremo a risparmiare, ne
spetterà un venti per cento a te e un ottanta per cento all'istituto."
Se pensate che lo
stipendio di un impiegato era circa 100 mila lire al mese, nel caso che il
funzionario-procuratore avesse risparmiato 100 milioni, avrebbe portato a casa
venti milioni: più o meno venti anni di paga di un impiegato."
Aggiungo subito che si
risparmiavano 200 milioni circa, mediamente il quaranta per cento.
S'iniziava l'operazione
"Promozione per l'agevolazione dei clienti." Chi, tra gli impiegati,
avesse partecipato con solerzia, lo stesso avrebbe ricevuto un encomio e se ne
sarebbe tenuto conto nelle precedenze relative all'attribuzione delle ferie. Inoltre,
dopo tre anni di encomio si poteva essere inseriti nell'elenco di coloro che
potevano aspirare al ruolo di vice capo-ufficio, con un aumento annuale di ventimila
lire circa.
Ecco allora come si
svolgeva la "Promozione", sotto l'occhio ovviamente vigilissimo del
funzionario-procuratore.
Un impiegato leggeva
il nome e gli interessi spettanti:
"Aldrighetti,
52700."
Funzionario:
"Quello è uno che non controlla niente, riduci a 32000. Se per caso viene
a protestare, ci scuseremo e diremo che si è trattato di un errore del
meccanografico. Siete tutti d'accordo?" A meno che qualcuno non fosse al
corrente di qualche fatto particolare, tutti annuivano e si passava al
successivo.
"Annichiarico,
125450."
Funzionario: "Per
l'amor di Dio! Quello la trova anche sull'Ave Maria e la sua impiegata ogni due
giorni viene a contestare, per le valute, per le spese… aggiungi mille lire e passiamo
al successivo."
Ecco. Come diceva
l'onorevole Cirino Pomicino: "Guaglio', stateve accuorte…"
In ogni caso, nessuno
era interessato all'ambiente psicologicamente disonesto che si creava. L'unica
consolazione è che hanno chiuso…
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