Il padre faceva il
contadino. Lo faceva bene. Coltivava una varietà di prodotti, dagli ortaggi
alle barbabietole, inoltre mele, pere, pesche, tutto quello che era possibile.
Ancora
inoltre, naturalmente, l'uva e il vino. Ancora inoltre, naturalmente, la stalla
con tutti i suoi animali. E nel porcile, il salvatore dell'allegria invernale,
colui del quale non si gettava assolutamente niente. Il carro trainato dai buoi
andava, una volta la settimana, percorrendo un chilometro circa, sino alla
bottega della Maria, fruttivendola ed erbivendola. Nel negozio della Maria
c'era di tutto, compreso il denaro che era diviso solo col contadino (filiera
cortissima), il quale contemporaneamente faceva il padre istruttore del figlio
apprendista. Il figlio apprendista era sereno. La stanza degli attrezzi era
sempre in ordine e pronta da generazioni innumerevoli: la falce non si sapeva
bene se era del nonno o del bisnonno. La tradizione era assoluta e le
conoscenze del padre altrettanto assolute.
Questo dava al figlio
un senso di sicurezza e di professionalità: il padre era come Cimabue e il
figlio era come Giotto. Il padre conosceva perfettamente il suo mestiere e il
figlio non vedeva l'ora di impararlo per farsi una famiglia, dove sapeva di
poter contare su di un reddito e su di un tenore di vita come quello dei suoi
genitori. Tutti erano sereni. E i figli arrivavano copiosi, perché la terra e
la famiglia ne avevano bisogno. Questo, per generazioni. Il padre insegnava e
il figlio ascoltava, sapendo che quanto diceva il padre era anche quanto avrebbe
potuto dire il nonno, il bisnonno e il trisavolo. La terra poco fertile era
destinata a coltivazioni poco impegnative, come il miglio oppure il mais. Il
miglio e il mais non erano portati nel negozio della Maria, ma direttamente al
mulino. Il mulino tuttavia faceva solamente il servizio di macinatura e poi il
macinato veniva utilizzato in casa o portato al fornaio. Chilometro meno di zero.
Questa fiaba, con
qualche piccola variante, durava da tempo immemorabile. Da secoli. Per crearsi,
questo quadretto idilliaco aveva impiegato qualcosa come diecimila anni. L'ultima
novità, sino al 1900 circa, era il porcello di Sant'Antonio, rito istituito per
il cappellano che altrimenti non avrebbe avuto alcun introito. L'animale
sostava una settimana per ogni famiglia abbiente e poi sotto Natale veniva
macellato per il cappellano.
Poche novità: la Guerra
Granda, la febbre spagnola, i balilla, Mussolini, l'olio di ricino, il Podestà.
In un secolo o quasi.
Poi… le macchine. Il
padre doveva comperare o no la nuova rastrellatrice? Se la comperava, doveva
saperla usare. E la spiegazione? La macchina a stantuffo per il solfato alle
viti? E in caso di rottura dei macchinari nuovi? Chi avrebbe assicurato la
riparazione? Non si faceva a tempo a comperare una macchina che alla fiera dell'anno
dopo arrivava il modello nuovo… come usarlo? comperarlo o meno? Il padre era a
disagio e il figlio lo avvertiva… il figlio parlava co i suoi amici e tutti
avevano da ridire sui genitori, improvvisamente incompetenti. Ancora inoltre,
c'era la fabbrica nuova che allettava coi suoi lauti guadagni e con una
professione più certa, ora che il padre era a disagio con tutte queste novità…
un padre che non poteva assicurare un futuro…
Il padre, abbandonato,
abbandonava a sua volta le primizie più faticose e nel negozio della Maria non
si trovava più molto. Il padre cominciò a coltivare mais… che costa poca
fatica. La terra libera venne utilizzata dalle imprese per costruire condomini,
dove andavano ad abitare i nuovi operai, i contadini (figli) che avevano
abbandonato la terra. Questo durò finché non tutti avevano il frigorifero o la
televisione, poi, all'improvviso, basta: qualche frigorifero di ricambio e
nulla più. Il giocattolo del consumismo si era rotto improvvisamente.
Adesso, trovate i
colpevoli. Fino a quando non li troverete, avrete molto tempo per riflettere.
Nel frattempo la Maria ordina la roba che ora arriva, dopo dieci passaggi, da
terre molto lontane. Ed è fortunata perché molte altre Marie sono state
sostituite dai nuovi supermercati.
Ce la facciamo a
tornare al giusto senza arretrare eccessivamente? Questa è la scommessa.
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