venerdì 3 febbraio 2012

A076 Letteratura: Baudelaire e lo spleen, secondo round.


Come nel post A074, cerco di stimolarvi a leggere Charles Baudelaire. Ho scoperto che Baudelaire ha letto Giacomo Leopardi. Infatti, nel Confiteor dell'artista dice: "… non c'è punta più acuminata di quella dell'Infinito. Grande delizia annegare lo sguardo nell'immenso del cielo e del mare!"

Leopardi, nell'Infinito, dice:
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare.
Francamente, mi sembra troppo simile, troppo simile… inoltre Leopardi muore quando Baudelaire ha 16 anni, quindi l'ispiratore è Leopardi e Baudelaire l'ispirato.
Quello che invece, secondo me, è addirittura commovente è il seguente passo dal brano All'una di notte.
[…Baudelaire ha appena concluso di criticare ferocemente tutti, che con la loro vanità e le loro idiozie gli hanno fatto perdere un altro giorno di vita, di cui dovrà rendere conto a Qualcuno. All'una di notte, finalmente solo…]
  "…scontento di tutti e di me, vorrei almeno riscattarmi ed inorgoglirmi un poco, nel silenzio e nella solitudine della notte. Anime di quanti ho amato, anime per cui ho cantato, fortificatemi, sorreggetemi! Allontanate da me la menzogna e i miasmi corruttori del mondo: e Voi, Signore, mio Dio! Accordatemi la grazia di creare qualche splendido verso che mi provi che non sono l'ultimo tra gli uomini, che non sono inferiore a coloro che disprezzo!"
Basta una pagina del genere, secondo me, per riflettere e per poi apprezzare un autore, anche se la sua vita è e resterà un mistero per sempre.
[Tutti i brani da: Lo spleen di Parigi]
Spleen: inglese, sensibilità di un poeta che non riesce a riconoscersi nel mondo reale, non per qualche ragione particolare o per qualche episodio, ma perché il suo essere non è adatto. Un fenomeno, insomma, un disadattato esistenziale, che come un usignolo, piange alla luna nella notte senza possibilità di essere consolato. Il consolatore eventuale, infatti, anche se cerca di consolare non può capire: non ha lo spleen.


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