Per diventare un
risparmiatore, bisognerebbe conoscere i propri simili e, per non essere
considerato uno stolto, bisognerebbe cominciare da se stesso.
Conoscere se stesso
non è facile. Un metodo abbastanza promettente è quello di creare un modello
generico che descriva più o meno un essere umano in generale. Come tutti i
modelli, esistono dei limiti non indifferenti: un modello cioè NON può essere
la realtà. Voi potete avere in mente un modello di donna ideale ma molto
difficilmente ne troverete una che corrisponda perfettamente a tale modello. Se
un modello rispondesse alla realtà per il 60 per cento, questo già sarebbe un
successo enorme.
Tralasciamo per il
momento le differenze implicite che esistono a livello della specie umana e
partiamo dal momento del concepimento.
I bambini cominciano
ad essere diversi dal momento del concepimento. Essere concepiti a novembre e nascere
in agosto non è la stessa cosa che essere concepiti a febbraio e nascere in
novembre. Ogni bambino è diverso e costituisce una individualità unica, non
foss'altro che per le impronte digitali e per il DNA. Quando il bambino nasce,
la parte razionale (che chiameremo Adulto con la A maiuscola) ancora non esiste e il bambino non distingue tra se stesso e
l'ambiente che lo circonda. Per un condizionamento genetico che viene dalla
notte dei tempi, entro brevissimo tempo distingue un volto umano, probabilmente
quello materno. Non solo, ma reagisce con un sorriso al sorriso che gli viene
presentato dal volto che ha di fronte. In poco tempo, riesce a creare una prima
distinzione tra il Bambino (lui stesso, che scriveremo con la B maiuscola) e il
Genitore(sempre con la G maiuscola). Per un certo tempo il bambino dipenderà
solo ed esclusivamente da uno dei genitori presenti (che costituiscono indistintamente
la figura del Genitore). Avrà un periodo iniziale dove qualcosa lo spingerà ad
immedesimarsi nel Bambino (se stesso) ma qualcosa, contemporaneamente, gli farà
capire che è conveniente ascoltare anche il Genitore. Un poco alla volta, il
piccolo si accorge di poter vestire i panni del Bambino e di ignorare il
Genitore mentre altre volte (con le buone maniere o con l'imposizione) si vedrà
costretto a fare ciò che viene suggerito dal Genitore. Il Bambino in pratica è
il mondo del divertimento, dell'esperimento, dell'esplorazione, delle novità,
della conferma di se stesso, del protagonismo, del piacere, il mondo della
potenza assoluta, potenza assoluta che rimarrà per sempre anche in futuro,
magari solo a livello di sogno. Il Genitore è il mondo dell'ordine, dell'ubbidienza,
della proibizione anche se necessaria ma comunque rifiutata, delle regole.
Il mondo del Genitore
può essere inflessibile, poco tollerante e in questo caso parleremo di Genitore
Normativo, il quale non consente errori al piccolo e quindi annulla o quanto
meno comprime il Bambino. Il mondo del Genitore può essere tollerante e
comprensivo dell'incapacità del piccolo di adattarsi alle regole e in questo
caso parleremo di Genitore Affettivo.
Il genitore fisico è
quasi sempre una combinazione del Genitore Affettivo e del Genitore Normativo: la
miscela andrà a costituire la conformazione psichica del Bambino, il quale a
sua volta avrà varie attribuzioni, a seconda della personalità che prevarrà nel
Bambino:
Bambino sottomesso, Bambino
ribelle, Piccolo Professore e così via. Genitori fisici non normotipi possono
determinare (e spesso determinano) bambini non normotipi.
La terza componente
della personalità, l'Adulto, compare solo in un periodo posteriore.
L'Adulto non ha
sensazioni (che sono proprie del Bambino) e non agisce d'istinto ma solo dopo ragionamento.
L'Adulto è ciò che ci distingue dalle altre specie, così come il Genitore è
caratteristico soprattutto dei mammiferi.
Abbiamo così tre sfere
psichiche:
Genitore (Affettivo e
Normativo).
Adulto (che comincia a
formarsi verso i due anni di età).
Bambino (con tutti i
suoi aspetti).
La persona perfetta
NON HA MAI sovrapposizioni delle tre sfere appena descritte.
La vita è il Bambino.
Adulto e Genitore servono solo per aiutare il Bambino a vivere nel modo
migliore e nel modo più felice possibile.
Benché ci sia sempre
un dialogo interno, è auspicabile che all'interno dell'individuo permanga una
distinzione operativa, ovvero che al timone non ci sia più di una sfera psichica
contemporaneamente.
Un Bambino, mentre si
diverte, deve avere dietro le quinte il Genitore che lo osserva e lo ammonisce,
ma non può avere il Genitore che gli impedisce materialmente di fare ciò che
vuole. La distinzione è essenziale. Così pure, se l'Adulto invade la sfera del
Bambino, saremo di fronte a un quasi-robot stereotipato. Ma torneremo su questi
argomenti.
Il Bambino risparmia, tenuto
conto anche dei suggerimenti del Genitore, e seguendo le modalità stabilite
dall'Adulto. Arrivederci ad uno dei prossimi blogs.
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