lunedì 6 febbraio 2012

A078 Il risparmio e i prezzi.


A parità di altre condizioni, più i prezzi si alzano e meno denaro rimane per essere risparmiato. Noi quindi, in questo blog, dobbiamo fare in modo di difendere il risparmio il più possibile. I prezzi più alti possono riguardare merci non indispensabili (come beni saltuari, orologi, vestiti) e così via, oppure merci che devono essere acquistate per forza, come carne, olio, pesce, latte, pane, fieno per gli animali. 

Questi ultimi prezzi sono importantissimi e le autorità dovrebbero fare di tutto, se sono autorità interessate al benessere del paese, per evitare abusi in queste situazioni.
Non sembra che sia stato fatto molto, tuttavia nel passato le autorità hanno cercato di fare qualcosa.
Ad esempio, Carlo Maria Cipolla (Storia Economica dell'Europa pre-industriale, il Mulino) ci riporta alcune interessantissime osservazioni relative al basso Medio Evo (XIII secolo), che qui di seguito trascrivo.
Da un editto: "Che nessuno possa comprare grano per rivenderlo; che nessuno possa comprare pesci nel nostro distretto per rivenderli; che nessuno possa comprare fieno secco per rivenderlo al minuto o all'ingrosso."
Gli editti di questo genere sono numerosissimi e diffusi in tutta Europa.
Avevamo una lotta tra le autorità pubbliche e gli speculatori: si sperava che, col tempo, gli speculatori si sarebbero messi da parte. Sembra invece che si siano messe da parte le autorità.
Un suggerimento alle autorità stesse. Fate qualcosa per cui domani possiate dire: "Abbiamo fatto così e così, ma non vi siete dimostrati interessati. Se non siete interessati voi…" Mettere cioè i cittadini con le spalle al muto ed obbligarli implicitamente alla collaborazione.
E invece non è così. Si potrebbe, per esempio, obbligare per legge i contadini a partecipare a consorzi di distribuzione, i quali soli possono comperare le derrate alimentari per rivenderle al pubblico. Un solo passaggio dal produttore al consumatore finale. Questo sarebbe un rimedio sicuro e pratico, ma…
… ma ci sono degli ostacoli: sarebbero eliminati un sacco di intermediari parassiti, sarebbero eliminati i supermercati eccetera e forse questi non solo non vorrebbero essere eliminati ma avranno forse coinvolto i politici. Le soluzioni ci potrebbero essere e la gente dovrebbe protestare. Fatti agnello e il lupo ti sbranerà.
Altra soluzione, che eliminerebbe da sola i multi-intermediari:
Tutte le camere di commercio stabiliscono che le mele al contadino costano 200 soldi. 200 soldi è il prezzo ufficiale per il 2012.
La quantità stimata supponiamo sia quella venduta l'anno scorso, diciamo 1000 quintali.
Viene fatta un'asta al ribasso a partire da due volte 200, cioè 400 soldi, per lasciare un margine al distributore. Si comincia con un lotto (le cifre sono inventate) di 100 quintali. Il distributore Z dice: "Mi impegno a vendere i 100 quintali a 360 soldi." Poi il supermercato Y: "No, la vendo io a 350 soldi." Chi vince l'asta deve comperare a 200 soldi i 100 quintali e deve vendere, ad esempio a 350 soldi: poi, che venda direttamente o tramite altri, il prezzo finale non può superare i 350 soldi.
Sono idee: stupide magari, ma sarebbe interessante leggerne una al giorno sui quotidiani, invece delle solite cose.
Perché queste cose non si fanno? Lo sappiamo già.
Meccanismi analoghi ci possono essere per le pensioni e magari ne riparleremo su vostra richiesta.

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