A parità di altre
condizioni, più i prezzi si alzano e meno denaro rimane per essere risparmiato.
Noi quindi, in questo blog, dobbiamo fare in modo di difendere il risparmio il
più possibile. I prezzi più alti possono riguardare merci non indispensabili (come beni saltuari, orologi, vestiti) e così via, oppure merci che devono essere acquistate per forza, come carne, olio, pesce, latte, pane, fieno per gli animali.
Non sembra che sia stato fatto molto, tuttavia nel passato le autorità hanno cercato di fare qualcosa.
Ad esempio, Carlo Maria
Cipolla (Storia Economica dell'Europa pre-industriale, il Mulino) ci
riporta alcune interessantissime osservazioni relative al basso Medio Evo (XIII
secolo), che qui di seguito trascrivo.
Da un editto:
"Che nessuno possa comprare grano per rivenderlo; che nessuno possa
comprare pesci nel nostro distretto per rivenderli; che nessuno possa comprare
fieno secco per rivenderlo al minuto o all'ingrosso."
Gli editti di questo
genere sono numerosissimi e diffusi in tutta Europa.
Avevamo una lotta tra
le autorità pubbliche e gli speculatori: si sperava che, col tempo, gli
speculatori si sarebbero messi da parte. Sembra invece che si siano messe da
parte le autorità.
Un suggerimento alle
autorità stesse. Fate qualcosa per cui domani possiate dire: "Abbiamo
fatto così e così, ma non vi siete dimostrati interessati. Se non siete
interessati voi…" Mettere cioè i cittadini con le spalle al muto ed
obbligarli implicitamente alla collaborazione.
E invece non è così. Si
potrebbe, per esempio, obbligare per legge i contadini a partecipare a consorzi
di distribuzione, i quali soli possono comperare le derrate alimentari per
rivenderle al pubblico. Un solo passaggio dal produttore al consumatore finale.
Questo sarebbe un rimedio sicuro e pratico, ma…
… ma ci sono degli
ostacoli: sarebbero eliminati un sacco di intermediari parassiti, sarebbero
eliminati i supermercati eccetera e forse questi non solo non vorrebbero essere
eliminati ma avranno forse coinvolto i politici. Le soluzioni ci potrebbero
essere e la gente dovrebbe protestare. Fatti agnello e il lupo ti sbranerà.
Altra soluzione, che
eliminerebbe da sola i multi-intermediari:
Tutte le camere di
commercio stabiliscono che le mele al contadino costano 200 soldi. 200 soldi è
il prezzo ufficiale per il 2012.
La quantità stimata supponiamo sia quella venduta l'anno scorso, diciamo
1000 quintali.
Viene fatta un'asta al ribasso a partire da due volte 200, cioè 400 soldi,
per lasciare un margine al distributore. Si comincia con un lotto (le cifre
sono inventate) di 100 quintali. Il distributore Z dice: "Mi impegno a
vendere i 100 quintali a 360 soldi." Poi il supermercato Y: "No, la
vendo io a 350 soldi." Chi vince l'asta deve comperare a 200 soldi i 100
quintali e deve vendere, ad esempio a 350 soldi: poi, che venda direttamente o
tramite altri, il prezzo finale non può superare i 350 soldi.
Sono idee: stupide magari, ma sarebbe interessante leggerne una al giorno
sui quotidiani, invece delle solite cose.
Perché queste cose non si fanno? Lo sappiamo già.
Meccanismi analoghi ci possono essere per le pensioni e magari ne
riparleremo su vostra richiesta.
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