sabato 11 febbraio 2012

A082 Il fuochista. Osservazioni sulla borsa.


Il mercato va su, il mercato va giù. Sembrano due aspetti speculari dello stesso fenomeno, ma non è affatto così.
Nel 1962, all'età di 19 anni, mi trovavo già dipendente di una banca e mi occupavo di borsa.
Mi era stato assegnato un istruttore famosissimo, di cui non voglio riportare il nome e il cognome ma che era universalmente conosciuto col soprannome di fuochista. Tale soprannome era dovuto al fatto che, si dice, aveva il dono di saper mettere in movimento correnti di acquisto su qualche titolo particolare, questo dovuto anche al fatto che tutti gli occhi erano puntati su di lui per vedere cosa facesse. Se il fuochista comperava un titolo, tutti comperavano il titolo. Siccome un titolo salito rapidamente prima o poi va venduto, io avevo l'incarico di vendere i titoli comperati dal fuochista, in modo che la cosa non desse troppo nell'occhio.
Il primo giorno che andai in borsa col fuochista in quel di Milano, non eravamo ancora entrati nella sala delle grida ed eravamo solo nelle anticamere. Da tale posizione si potevano sentire le grida delle contrattazioni: un vociare concitato per me privo di significato ma non certo per il fuochista, il quale disse a bassa voce: "La va giò." [La borsa va giù].
Entrati nella sala delle grida, mi accorsi che invece andava su e non seppi controllare un mezzo sorriso ironico. Erano le 9 e 30 del mattino.
Il fuochista, imperturbabile, scrisse rapidamente su di un pezzo di carta: "Vendere al meglio: 10000 Generali, 30000 Fiat, 50000 Pirelli, 5000 Ras." Mi consegnò l'appunto e mi disse semplicemente: "Vai, veloce!"
Mi avvicinai alle corbeilles relative (recinti dove si procedeva alla compravendita a seconda dei titoli) e in men che non si dica vendetti tutto, ricevendo i foglietti documentali relativi.
Dopo cinque minuti la borsa cominciò a scendere velocemente!
Il fuochista si leggeva il giornale tranquillamente e la borsa continuava a scendere. Verso le 12 e 15, improvvisamente, mi disse: "Svelto, chiudi e gira al meglio!"
Mi riavviai alle corbeilles e ricomperai il doppio di quanto avevo venduto prima, chiudendo i ribassi e aprendo altrettanto operazioni al rialzo.
Il guadagno sul ribasso era dello 0.8% circa. Restava tuttavia da vedere se le nuove posizioni al rialzo fossero giuste, perché il mercato continuava a scendere.
Dopo altri cinque minuti, intervallo di tempo corrispondente a quello di prima, la borsa cominciò a risalire velocemente.
La salita fu molto rapida e, raggiunti i prezzi della mattina, quando eravamo in guadagno di un altro 0.85%, il fuochista mi disse: "Adesso vai a vendere il doppio di quanto hai comperato, ma molto lentamente e un poco alla volta, non oltre le 13 e 30 comunque, senza dare nell'occhio: io comprerò, facendomi notare, tante azioni quante ne hai comperate tu."
Andò alle corbeilles e, quando tutti pensavano che il rialzo potesse essere finito o quanto meno che avesse perso di forza, il fuochista comperò ostentatamente al meglio altre 10000 Generali, 30000 Fiat, 50000 Pirelli, 5000 Ras.
"Se compera il fuochista, compero anch'io…" pensarono tutti e dopo un poco la borsa aveva una plusvalenza dell'1.5% circa.
Io dal canto mio, avevo capito la logica e stavo vendendo un poco alla volta, mentre il mercato saliva, 20000 Generali, 60000 Fiat, 100000 Pirelli, 10000 Ras.
La banca quel giorno guadagnò sulla cifra investita il 3% circa. Amen.
Bello, bellissimo: l'intervento del fuochista mi era chiaro, tutti copiavano da lui, anche se restava il problema di come e quando la gente avesse cominciato a copiare da lui: cinque anni prima? dieci? come cominciò?
Mi rispose che non lo sapeva. Mi rimaneva un doppio problema e gli chiesi: "Come sapeva, signor X, che sarebbe andata giù questa mattina? perché, in realtà, andava su e io non ci credevo. E poi, come ha capito a mezzogiorno che sarebbe tornata su?
"Si sente dalle grida. Quando siamo arrivati, alle nove e mezzo, io non sapevo che stava andando su ma dalle grida si capiva che la gente voleva vendere. Erano grida secche, concitate, decise, che non ammettevano replica, senza strascicamento alcuno, come se ad operare fossero in pochi, come se dovesse finire subito, come una cosa cattiva, come quando uno dice addio alla morosa. Dice addio senza smancerie e basta. Inoltre, la mattina era piovosa e questo confermava una possibilità di ribasso.
Ricordati che le grida cominciano un poco prima, come se ci fosse una preparazione delle teste per il ribasso. Poi, a mezzogiorno e un quarto, mentre leggevo il giornale, mi sono accorto che le grida han cominciato ad essere più strascicate, più impastate, come se avessero un'eco, come se ad operare fossero in molti, come se non dovesse finire mai, come se fosse una cosa buona. Capito?"
Capito? boh! se lo dice il fuochista… al momento non avevo capito troppo, ma avendolo vissuto varie volte, successivamente l'ho capito molto bene ed anche adoperato.
Mi sembra di poter dire quindi che questi argomenti dimostrano quanto poco noi si sappia e soprattutto: il tempo atmosferico avrà sicuramente avuto una certa influenza, tuttavia le persone tendono ad avere reazioni comuni: non solo i cervelli, ma anche i loro contenuti tendono ad assomigliarsi l'un l'altro molto di più di quanto noi si possa credere.
Pochi studi sono stati fatti in proposito e quando parlo con qualcuno di questi argomenti, sono guardato come se fossi un marziano.



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