giovedì 15 dicembre 2011

A003 La moneta di ossidiana.


Rapidamente la coltivazione dei cereali si estese, per il semplice motivo che in un appezzamento di terra, con l’agricoltura, si viveva meglio che non con la caccia o la pastorizia.
Ovvero, la caccia e la pastorizia erano necessarie, ma l’agricoltura dava maggior tranquillità e consentiva si sfamare più persone a parità di territorio.

Entro breve, l’attuale Turchia o Anatolia (vicina all’Iraq) ricevette la conoscenza della prima agricoltura. La zona era abbastanza estesa. Un agricoltore non andava a caccia e un cacciatore era privo di frumento. Quando un cacciatore e un agricoltore si incontravano, non potevano scambiarsi sacchi di frumento in cambio di dieci cervi, per il semplice motivo che il contadino accettava solo i cervi che, pur se affumicati, poteva consumare prima che si rovinassero. Per contro, anche il frumento ammuffiva. In questo modo gli scambi diminuivano e un poco passava anche la voglia di lavorare.
Il sale fu la prima unità di scambio: sufficientemente raro in natura, serviva a conservare e insaporire gli alimenti.
Alcuni personaggi, che noi ora chiameremmo commercianti, andavano dai cacciatori in appositi luoghi, sotto certi alberi o vicino a certe grotte, e in cambio della carne affumicata consegnavano sale. Poi con la carne affumicata andavano dai contadini e si facevano dare un poco di sale in più. I contadini a loro volta avevano ricevuto primamente il sale da qualcun altro in cambio di qualche altra coltura. Il sale fu una delle prime monete. Tuttavia aveva un difetto: in caso di esondazione del Tigri o dell’Eufrate, il sale si scioglieva...
Gli anatolici di cui parlavamo sopra erano dei cacciatori e avevano in uso dei coltelli fatti di un materiale eruttivo, l’ossidiana, molto dura (5-6 Mohs) una specie di vetro dovuto al rapido raffreddamento di lave vulcaniche. L’ossidiana era usata per le collane preziose delle signore anatoliche e come punte per le armi, oltre che come lame di coltello. Aveva il pregio di essere a frattura concoide, e quindi ad un colpo secco ben assestato rispondeva assumendo una forma molto simile a una grossa scheggia, a una grossa lama di coltello. C’era gente che faceva solo questo. I coltelli di ossidiana andavano benissimo per raschiare il pellame delle bestie morte, onde ricavarne indumenti per l’inverno. Insomma, per un motivo o per l’altro, l’ossidiana andava benissimo a una moltitudine di persone e, udite, se il Tigri esondava l’ossidiana non si scioglieva come il sale. Aveva due difetti, come moneta di scambio: un poco pesante e un poco abbondante in natura. Per il resto, con i coltelli di ossidiana, l’Iraq e la Turchia si svilupparono notevolmente e i primi anatolici cominciarono a muoversi verso Ovest, verso l’Europa. Il commerciante, il cacciatore e il contadino scambiavano quindi molto di più, perché in cambio ricevevano ossidiana, accettata da tutti, e caso mai si potava mettere nella capanna per un uso futuro, senza pericolo che l’Eufrate facesse i capricci.
Caso mai si potevano fare monili per le signore...
Comunque il sale venne usato ancora per millenni e in certe zone dell’Africa si usa anche adesso.
Queste cose cercate di piazzarle fra i cinque e i dieci mila anni prima di Cristo. Non sono stati processi rapidi, come leggere un blog.
Ciao a tutti.

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