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Denaro di Carlo Magno, sec.VIII |
Abbiamo detto che una buona moneta era
l’ossidiana. Tuttavia tale moneta non poteva avere un alto valore, in quanto i
vulcani ne avevano messo a disposizione delle quantità relativamente grandi e
quindi l’ossidiana era relativamente facile da trovare in giro.
Questo faceva sì, come per tutte le monete che circolano in eccesso, che il suo valore intrinseco fosse inferiore.
Questo faceva sì, come per tutte le monete che circolano in eccesso, che il suo valore intrinseco fosse inferiore.
Nel frattempo gli artigiani che lavoravano
i metalli si accorsero che una lega di oro ed argento aveva parecchie qualità:
I materiali erano sufficientemente difficili da trovare, per cui il valore era elevato e una moneta relativamente piccola poteva rappresentare un valore abbastanza grande. Era al riparo dall’acqua e dall’umidità, a differenza del ferro e di altri metalli che con l’umidità si rovinavano.
I materiali erano sufficientemente difficili da trovare, per cui il valore era elevato e una moneta relativamente piccola poteva rappresentare un valore abbastanza grande. Era al riparo dall’acqua e dall’umidità, a differenza del ferro e di altri metalli che con l’umidità si rovinavano.
Le prime monete d’oro ed argento, in lega
naturale, furono coniate 600 anni prima di Cristo in Lidia (attuale Turchia).
Portavano l’immagine di un leone, simbolo del re della Lidia. Il sigillo con
l’immagine del leone serviva per attestare che si trattava della lega verace,
non di una contraffazione.
S’iniziò così l’eterna lotta tra zecche e
falsari.
La prima cosa che fecero i furbi fu quella
di limare tutt’attorno alle monete, in modo da raccogliere la polvere della
lega. A furia di limature, la moneta si rimpiccioliva ma con le limature stesse
si poteva fondere il metallo e fare delle altre monete col sigillo del leone
falsificato. Perché fosse conveniente, bisognava che il valore intrinseco della
moneta fosse inferiore al valore intrinseco dei beni che la moneta stessa
poteva comperare.
Ad esempio, se consegnando il metallo
limato si poteva comperare mezza pecora e con una moneta di pari peso si poteva
comperare una pecora intera, conveniva fare la moneta, anche se contraffatta.
Se con la limatura si poteva aver una pecora e mezza, nessun cretino (e tanto
meno il re) l’avrebbe fatta diventare una moneta per farla diventare una pecora
sola.
Con l’andar del tempo (ma passarono
secoli) per evitare la tosatura delle monete si pensò, durante il conio, di
fare una zigrinatura tutt'attorno, in modo che una eventuale limatura fosse
subito evidente.
La moneta viene anche chiama pecunia dal
termine latino pecus = pecora, e molte volte una pecora era incisa sul metallo,
proprio perché invece si girare con una pecora conveniva girare come una moneta
che la rappresentava. A patto che la moneta fosse conosciuta e che gli altri
l'accettasero.
Qui stiamo ovviamente stringendo. Sta di
fatto che un poco alla volta le monete furono fatte di un solo metallo per
evitare problemi col cambiamento di valore dei metalli stessi.
Se vediamo la storia dell’occidente,
l’argento è stato molto più frequente dell’oro per la monetizzazione.
Carlo Magno, incoronato imperatore la notte
di Natale dell’anno 800, sin dal 774, data la rarità dell’oro, decise di usare
solamente l’argento in una unica moneta, la quale venne chiamata DENARO.
Chiunque avesse consegnato alla zecca una libbra (o lira) d’argento (434.16
grammi) avrebbe ricevuto in cambio 240 denari dal peso di 1.7 grammi cadauno,
dove 1.7 x 240 = 408 grammi, la differenza rimaneva all’imperatore Carlo Magno
come diritto di coniatura o signoraggio che dir si voglia. L’argento non poteva
essere assolutamente puro (e anche le bilancine erano approssimate. Per ogni
chilo d’argento, tuttavia, novecentocinquanta grammi dovevano essere d’argento
puro: il che si dice TITOLO 950/1000.
Per far di conto, si decise di inventare
il soldo, che equivaleva a 12 denari e pertanto venti soldi facevano una
libbra. Tuttavia il soldo non esisteva, era solo un concetto.
Voi capite che è come se avessimo solo le
monete da due euro: scomodissimo.
Questo sistema è sopravvissuto in Europa
sino ai tempi di Napoleone e in Gran Bretagna addirittura sino a ieri (1971,
quando ci fu una rivoluzione e anche il dollaro non fu più convertibile
in oro).
Infatti una lira sterlina equivaleva a
venti scellini (venti soldi) ed uno scellino (un soldo) equivaleva a 12 pence
(12 denari, singolare di pence è penny).
Il denaro di Carlo Magno mantenne una
buona stabilità per un periodo di un paio di secoli. Abbiamo tagliato,
tagliato e tagliato, ovviamente.
Comunque, la storia delle monete è
affascinante perché è strettamente correlata al risparmio degli uomini, alle loro
ambizioni e frustrazioni.
Ciao.
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