martedì 20 dicembre 2011

A016 Il quadro economico in Italia nel 1997.


Articolo da me pubblicato il 30 settembre 1997:
Lo scopo di questo articolo è quello di fornire un contributo alla situazione attuale dell’economia mondiale, ovviamente con attenzione per l’Italia. Lo si può paragonare alla classica torta a mille foglie: da vicino si vedono i particolari ma si perde di vista l’effetto d’insieme. Vediamo quindi la torta da distante in una visione globale e la prima cosa che si nota è che l’evoluzione tecnologico - culturale è stata talmente rapida che un sacco di gente  non l’ha neanche capita ( e neanch'io, ovviamente).
Alcuni esempi:
questa gente si trova davanti a calcolatori che non è in grado di usare (i programmi in circolazione, nonostante siano piu’ arretrati delle macchine e non sfruttino totalmente le capacità delle stesse, a loro volta sono inutilizzati dalla gente per l’80%). Il foglio Excel della Microsoft è un piccolo capolavoro, ma quasi nessuno ne trae profitto: mancano le conoscenze matematiche. Gli economisti impreparati dicono quello che vogliono e la gente tace: non hanno le nozioni economiche e nessuno capisce niente. Nonostante l’errore mortale del settembre del ’92, Ciampi è ancora dov’è. Non esistono una preparazione ed una visione storica delle cose: Veltroni può sostenere il contrario di quanto aveva affermato un tempo (Boat people del Vietnam) e nessuno capisce niente. Guai a far vedere di non capire. E quando si diceva di Curcio brigatista rosso che era conservatore, era vero. Infatti sosteneva di  ritardare l’evoluzione tecnologica fino a quando la gente non fosse  in grado di impararla. Ma torniamo alla torta.
In generale, dicevamo, nel mondo, la gente media non ha capito molto dell’evoluzione tecnologica che c'incalza. Sembiamo essere ad una gara di Formula Uno: tutti vedono i bolidi lanciati ma nessuno capisce se si tratti del primo giro o dell’ ultimo e nessuno conosce il percorso che resta da fare. Le conseguenze più gravi sono:
  1. I computers sostituiscono l’uomo e i robot producono beni di consumo senza l’uomo.
  2. L’operaio disoccupato, a causa dell’impreparazione, non trova un altro lavoro e quindi viene emarginato. Dovrebbe mettersi nel terziario, cioè nei servizi, nelle società di turismo, nelle telecomunicazioni ma non è  preparato.
  3.  L’operaio disoccupato non guadagna, e quindi non può comperare i beni che le macchine hanno prodotto senza di lui.
Sembra una maledizione ma è il dramma degli animaletti (batteri) che fanno fermentare il vino o il latte: muoiono nell’ambiente da loro stessi modificato.
Il punto è: l’evoluzione tecnologica ha dato agli industriali il modo di eliminare gli operai. Non è stato tenuto conto del fatto che eliminando gli operai si uccidevano le galline dalle uova d’oro. Il caso del costruttore di autovetture utilitarie che ha eliminato gli operai è addirittura paradossale. Ma cosa poteva fare? Se tutti i suoi concorrenti avevano deciso di fare così, doveva comunque stare al gioco. Sembra chiaro quindi che la situazione della disoccupazione non sarà risolta sino a quando non arriverà una generazione in grado di inventare nuovi lavori, usando la testa e non le braccia.
Il lavoro manuale è ormai sostituito dalle macchine. Soprattutto quello che costa caro e che esiste nei  paesi dove si è creato uno stato sociale non più sostenibile (Politica Renana). In questo senso gli Stati Uniti ci hanno superato: è il paese occidentale che riesce ad avere un buon tenore di vita e ad essere competitivo con la ricerca. Si salvano i paesi dell’estremo oriente, i quali si sono sviluppati recentemente e si sono trovati con l’evoluzione tecnologica che sostituiva l’uomo quando il loro stato sociale era ancora inesistente. Sono comunque contenti perché passano dalle nespole acide al formaggio. Da noi invece passare dalla bistecca al formaggio (tornare indietro) non è altrettanto facile ma dovremo arrenderci. La perfida Albione (Tatcher e successori) lo ha fatto, o meglio lo sta facendo senza tante storie di unione monetaria. In Italia i soldi delle pensioni NON sono mai esistiti: ci sono stati solo debiti e chi è andato in pensione sta utilizzando i soldi dei nostri figli (più o meno consapevolmente). La Sanità? Quale Sanità! Quella pagata? Quella con gli scarafaggi in corsia ospedaliera? Quella che costa tre volte quello che dovrebbe costare?  La Sanità, secondo chi scrive, è l’unica cosa che dovrebbe essere pubblica, solo pubblica, gratuita, completa. Ha un problema solo: richiede una classe politico-amministrativa incorruttibile che punisca senza pietà chi abusa della Sanità stessa. I falsi invalidi andrebbero deportati all’Asinara e così andrebbero trattati coloro che hanno rilasciato i certificati medici correlati. Inoltre se tutti coloro che cercano assistenza non potessero votare, nessuno cercherebbe i loro voti. Scegliere tra essere assistito o votare… cos’è questo voto?
Se nella prima guerra mondiale non ci fosse stato bisogno di tranquillizzare la gente tornata dal fronte e non ci fossero stati i problemi dell’Ottobre Rosso, forse oggi il voto non sarebbe così diffuso o lo sarebbe in modo diverso.
Non si capisce perché un drogato o un delinquente possa votare. I tenutari delle case da gioco e delle case di prostituzione erano considerati moralmente indegni e quindi non potevano votare.
Sembra una stupidaggine, ma sancisce un principio: circolava infatti la famosa battuta che lo Stato non poteva votare in quanto aveva sostituito i privati nella gestione dei casinò. Il denaro non puzza. Quando comoda. Quando invece non comoda, si fa finta che puzzi.                                                 Quindi i drogati e i delinquenti non dovrebbero votare. Per gli altri un voto a testa, che vale un milione di tasse l’anno. Se uno ha pagato dieci milioni di tasse ha dieci voti. Dai 65 anni in poi, cento voti a testa (o cinquanta) perché i nonni sono fuori dalla mischia.Vedreste come i politici cercherebbero di simpatizzare coi nonni invece di umiliarli come fanno adesso! Inoltre fino a 25 anni non si vota, a meno che uno non sia inserito nel mondo del lavoro. I dipendenti statali non possono avere comunque più di un voto, tranne che per il personale della Pubblica Istruzione. Chi è in politica non può avere più di un voto. Le società di capitali non votano. Un medico ha comunque cento voti (o cinquanta). Un sacerdote ha comunque cento voti. Le forze dell’ordine hanno duecento voti a testa, compresi i carabinieri.                                                          Un carabiniere con un minimo di grado non può guadagnare meno della metà di un deputato. Un medico ospedaliero non può guadagnare meno della metà di un deputato. Lo Stato non può spendere più di quanto abbia incassato l’anno precedente in tasse e imposte (se la distinzione esiste ancora). Un cittadino non può pagare più del 30% di imposte. Gli altri che non possono pagare cessino l’attività, meditino e si tirino su le maniche. Le leggi vanno ridotte a un numero pari a un decimo di quelle che esistono attualmente.
Quanto scritto sino a questo momento sappiamo già che non succederà mai.
Il fisco vïola i più elementari principi del rispetto del cittadino e il popolo inneggia allo stesso stato sociale, e questo è il meno, ma il governante o non sa della tassa sul the e delle sue conseguenze oppure ha stabilito che oggi siamo ancora a livello inferiore agli abitanti del nord America di due secoli e mezzo  orsono.
Ricordo un’ultima cosa: un politico ha avuto modo di dire (non faccio nomi) che noi siamo meglio degli Stati Uniti perché abbiamo lo stato sociale. Forse lui lo ha visto nei suoi sogni, come l’Araba Fenice: che ci sia, ognun lo dice, ove sia, nessun lo sa. Quindi apriamo gli occhi e facciamo come il personaggio di Molière il quale,  rincasando da teatro, disse stupefatto alla moglie che egli da anni faceva prosa in quanto non faceva poesia. E analogamente potremmo con altrettanta meraviglia dire: “Moglie! Per anni abbiamo creduto di avere più  Welfare State degli United States e invece non era vero! Non abbiamo mai avuto niente! “.
Lo stato sociale! È finito! Anzi in Italia non è mai cominciato. I nostri politici sembrano alla ricerca della soluzione: potremmo capire i tedeschi e i francesi che realmente perdono qualcosa ma noi cosa perdiamo? Non perdiamo niente perché in realtà lo stato sociale non lo abbiamo mai avuto. Dice: Allora come faremo? E come vuoi fare? Come hai sempre fatto: cerca almeno di farti spiegare se la prossima generazione sarà senza disoccupati, perché questa attuale è condannata. Per adesso potremmo cominciare a copiare dagli Stati Uniti, tranne che per la Sanità: quella  magari potremmo copiarla  per  ultima.

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