giovedì 5 gennaio 2012

A042 Analisi finanziaria psicometrica.

Il concetto fondamentale che per anni ha guidato la nostra ricerca è questo scritto: "...oltre la teoria statistica, esiste una legge che stabilisce il comportamento umano. Questa legge non è ben conosciuta, almeno in parte.


Eppure, gli esseri umani sono guidati da questa legge e credono, nonostante tutto, di essere liberi:
in effetti sembra che questa pretesa libertà trovi un confine e un limite, quanto meno parziali, in tale legge; legge sconosciuta o quanto meno non ancora del tutto evidente..." (Fisher).
Per quanto interessa a noi e ai nostri argomenti, il fatto che questa legge esista è molto utile per le nostre previsioni. Seguendo questa direzione, abbiamo creato una nuova analisi tecnica che abbiamo battezzato FPA: Analisi Finanziaria Psicometrica.
Tenuto conto delle leggi statistiche, la psicologia applicata alla finanza ed ai mercati ha alcune particolarità che sono ben note anche se non chiare. Osservazioni molto interessanti sono state fatte da Elliot e da Gann: questi Autori ci fanno capire che esiste un'armonia per i fenomeni osservati. Tuttavia il vero e fondamentale problema di tali approcci è che gli stessi studi sono utili teoricamente solo a posteriori, quando non si possono più usare profittevolmente nella pratica. Durante il trading vero e proprio, le evoluzioni di uno strumento sono tali per cui, seguendo ad esempio Elliot, nel divenire può essere vero tutto e il contrario di tutto, o quasi: a posteriori, poi, si riesce sempre a dimostrare che si poteva prevedere quanto è successo, ma ormai... ovviamente questa è solo la nostra opinione e saremmo felici che qualcuno ci dimostrasse il contrario... chiediamo dieci affermazioni a trenta minuti, a un'ora o come si voglia stabilire a piacere e che sei o sette di queste dieci siano vere... a priori ! a posteriori noi riusciamo a dimostrare che tutte e dieci si potevano prevedere...
Pertanto: se consideriamo una distribuzione normalizzata gaussiana, possiamo osservare che nei modelli finanziari abbiamo in generale una varianza molto ridotta. Ciò implica un'uniformità importante tra i partecipanti (popolazione o campione).
Se consideriamo gli studi di Marcel Mauss circa i comportamenti, denotiamo che la varianza è funzione inversa dell'ancestralità del comportamento. Cioè: se un comportamento è molto molto vecchio (migliaia di anni) gli esseri umani variano sul tema, come nel jazz, dove si deve conoscere molto bene la canzone per fare delle variazioni. Se il comportamento è molto recente (due migliaia di anni o meno) nessuna varianza esiste, o quasi, fra gli esseri umani circa questo comportamento.
Aggiungiamo che un'attitudine intra - specifica ad adattarsi all'apprendimento esiste (Lorenz, Timbergen) ed in tal caso abbiamo questo fenomeno ancora più evidente se la necessità è impellente (Pavlov). Insomma, se devo decidere in fretta e mi occupo di borsa (comportamenti recentissimi da un punto di vista specifico) prenderò delle decisioni molto standardizzate e prevedibilissime, anche se credo di essere originale e diverso dagli altri miei simili.
Stabiliamo pertanto che tutti questi comportamenti hanno meno varianza se sono stati interiorizzati di recente: più recente è il modello e meno la singola persona umana può essere originale. L'implicazione interessante, per la materia finanziaria che ci interessa, è la seguente:
[7] Più un'abitudine è recente e più facilmente potete prevederne il decorso: questa risposta è ancora più standardizzata (e quindi ancor più prevedibile) se non c'è tempo per pensare o per riflettere sul da farsi o se avete un certo sentimento fondamentale prevalente: in finanza i due sentimenti rilevanti sono, in ordine di importanza:
  1. la paura.
  2. l'ingordigia.
Dalla [ 7 ] abbiamo un corollario: più confusa è la situazione e più possiamo prevedere quanto accadrà. Ovviamente con i limiti di tempo che sono caratteristici di questi fenomeni.
IL TEMPO E LA GLOBALIZZAZIONE: MENTRE L'ASSE Y (PREZZI) È IN QUALCHE MODO RAGIONEVOLMENTE UNIFORME ATTRAVERSO I MODELLI CULTURALI, Il TEMPO NON LO È. IN TAL MODO UN ALTRO PROBLEMA PER LA GLOBALIZZAZIONE È L'APPROCCIO AL TEMPO OPERATIVO (ASSE X) A SECONDA DI POPOLAZIONI, USI E CONSUETUDINI.
Il tempo è stato stabilito come unità arbitraria (hora) sotto l'impero romano di occidente: poi, con la fine dell'impero stesso, questa idea è stata accantonata, anche se non completamente. Successivamente i Benedettini riscoprirono l'unità di tempo.
Nel chiostro del convento, la campana che scandiva il tempo era il confine fra la preghiera ed il lavoro (ora et labora). Secondo l'approccio occidentale, nessuna società moderna può sopravvivere se non esiste un concetto uniforme circa il tempo.
Il singolo che non rispetti la cadenza del tempo è completamente tagliato fuori dalla civilizzazione in questione. Dopo i Benedettini, abbiamo esattamente mille anni di esperienza circa questo genere di tempo ripetuto. Ma non è così per tutto il mondo (vedi Dumezil, Morris, Beals & Hoijer ed altri). Questa è la ragione per la quale il tempo è differente a seconda della cultura. Esiste tuttavia un particolare intervallo di tempo da noi individuata e che chiamiamo la Memoria del Cacciatore... ventidue minuti sono la sua durata: ancestrale, Junghiana, interiorizzata, che non ha bisogno dell'orologio. Questi ventidue minuti sembrano essere veramente comuni a tutte le popolazioni umane. Oltre a questo e ai tre cicli (annuale, lunare e circadiano) già noti in letteratura, le altre relazioni col tempo non sono universali e cambiano addirittura all'interno delle varie civiltà e a seconda delle professioni. Per lungo tempo, anche in occidente, il lavoro dei campi si basava su indicazioni approssimative e, sino a poco tempo fa, gli orologi dei campanili avevano solo la lancetta delle ore... Il campanile batteva il mezzogiorno per informare il contadino che si andava a mangiare: quando addirittura non si portava appresso la colazione e rientrava all'imbrunire (sole al monte) e pertanto la cultura contadina era regolata approssimativamente: inconcepibile quindi un appuntamento alle 17:15... i partecipanti ai mercati globali hanno molte reazioni ancora affatto diverse, per i motivi esposti: il tempo non è la stessa cosa per tutti gli abitanti del mondo. La Memoria del Cacciatore, invece, è uguale per tutti: anche per il contadino del tempo medioevale.
La memoria del cacciatore.
Collegata probabilmente a ragioni endocrine, la memoria del cacciatore non è una visione del tempo che può cambiare fra cinesi, egiziani e così via. Si tratta piuttosto di un comportamento ancestrale, quello che abbiamo usato per milioni di anni per sopravvivere. Il ciclo di 22 minuti è parte integrante per il genere Homo. Conosciamo perfettamente che cosa è il ciclo circadiano: variante tra le 24 e le 25 ore, è presente in tutte le creature viventi: uccelli, mammiferi, vegetali... analogamente conosciamo bene il ciclo lunare, e le sue influenze sono note: spillare il vino, la schiusa dei pulcini, seminare il radicchio, (certe cose in luna calante, altre in luna crescente eccetera) Interessante notare come le donne che vivono nello stesso ambiente familiare tendano ad avere il ciclo mestruale contemporaneamente.
Sembra che i 22 minuti siano un altro ciclo, usato particolarmente per le manovre e gli scopi di controllo nella caccia primitiva. Probabilmente i primi meccanismi di retro - azione (feedback) in qualunque specie vivente sono legati a meccanismi di questo tipo. Si tratta insomma del processo fondamentale per decidere, in modo da uscire nel modo migliore dalla crisi (crisi = decidere in greco antico; in questa lingua non esisteva differenza esplicita tra crisi e decisione, così come nella lingua spagnola non esiste differenza tra aspettare e sperare = esperar) e controllare l'effetto della propria decisione. In buona sostanza sembra che il processo di feedback umano (azione e controllo successivo con correzione della prossima azione che faremo in base al risultato ottenuto) ruoti attorno ai 22 minuti di cui stiamo parlando. Perché proprio 22 minuti e non, ad esempio 23? Non lo so: sperimentalmente, abbiamo trovato 22. (21 minuti fibonacceschi oltre al minuto di partenza?)
Modello Endocrino - Adrenalinico [8] [dipendente dalla fisiologia]
passato <<< Esaminare l'ultima esperienza (da 22 a 5 minuti).
Processo decisorio (minimo 2, massimo 9 minuti) [adrenalino - dipendente].
Immaginazione di cosa potrebbe succedere... ( da 5 minuti a 22) >>> futuro
Prevedi che andrà per il meglio ? Allora agisci ... e non pensare... alla fine, ricontrolla!
Sembra che la memoria del cacciatore sovrapponga un'esperienza di conclusione (durata di 22 minuti circa) ad una previsione di che cosa accadrà (durata di 22 minuti circa), sovrapponendo i due periodi per un periodo di 5 minuti circa. Semplificando:
Modello teorico senza adrenalina [9] [Stabile, Legge dei Grandi Numeri]
Esperienza fatta (15 minuti)   >>>>   Nuova decisione (5 minuti) >>>>   Nuova previsione (15 minuti)
C'è un vuoto di 2 minuti rispetto alla [ 8 ]: noi comunque abbiamo visto che quando s'inizia un movimento, per 22 minuti ci sono delle quasi certezze che il movimento sia omogeneo, e inoltre questo è vero per QUALUNQUE MERCATO IN TEMPO REALE. Certamente capirete che la materia è di una complessità enorme, che c'è tutto ancora da fare e che questa è soltanto la parte visibile dell'iceberg relativo ai processi decisori in tempo reale.
Seguendo la semplificazione della [ 9 ] come base fondamentale di calcolo, dovremmo elaborare ogni cinque minuti un modello per stabilire come gli esseri umani reagiranno nei 15 minuti prossimi e successivi ai 3~5 minuti attuali. Il modello userà quindi gli ultimi 15~22 minuti, cambiando il periodo previsivo in base ad alcuni altri elementi. Gli elementi che possono cambiare l'orizzonte previsivo, sia nei prezzi che nel tempo, sono:
A) Un modello per la volatilità attuale:
  1. Volatilità alta: previsione più corta nel tempo ma molto, molto più attendibile.
  2. Volatilità bassa: previsione pià lunga nel tempo e meno attendibile, ma anche i movimenti di prezzo sono minori.
B) Un modello per lo studio della volatilità attuale commisurata alle volatilità precedenti (relativa).
Usare tale misura, tenendo conto delle deviazioni lineari e calcolare un coeff. di determinazione delle stesse (r2), oltre che dei trends in       corso. Noi abbiamo creato uno Oscillatore che chiamiamo Robur e che in pratica ci informa sulla maturità del trend in corso (da 22 minuti circa) e sulla sua direzionalità.
C) I movimenti che si generano in base ai due parametri precedenti hanno dei punti di partenza e dei punti di arrivo, che noi chiamiamo      Attrattori. Gli Attrattori sono delle calamite di prezzo universalmente valide. Il loro concetto è legato a fenomeni armonici legati a loro volta in qualche modo alla serie di Fibonacci, contengono il concetto di gap in modo pre - determinabile e il concetto di isteresi in una certa zona di prezzo. L'universalità degli Attrattori fa sì che, se uno strumento primario ha raggiunto un Attrattore, non possa decidere nuovi movimenti sino a quando gli altri strumenti primari non abbiano soddisfatto le analoghe esigenze. (Unisono rispetto agli Attrattori).
Nota per il trader: se e` vero quanto sopra, dovrebbe essere anche vero che le candele giapponesi (candlesticks) a 22 minuti sono le migliori, ovvero quelle che danno le informazioni più attendibili... ed è vero ! Provate... se non avete un software che fa le candele a 22 minuti, scrivete perchè noi ce lo siamo fatto. Il problema consiste comunque solo ed esclusivamente quando i minuti della sessione di trading non sono multipli di 22. Quando ad esempio si usano i 1440 minuti delle valute abbiamo 1440 / 22 = 65; 65 x 22 = 1430. Rimane ogni giorno una candelina finale di 10 minuti. Trattatela come una candelina qualsiasi.
Mi spiace farvi notare che qualunque tipo di candela diversa dai 22 minuti sarà usata contro di voi. Per quale motivo si dovrebbe usare, ad esempio, una candela a 1 minuto o a cinque minuti?
Con un prossimo articolo vi daremo un aiuto per la Memoria del Cacciatore in un grafico a un minuto.
Buoni guadagni e buona fortuna.

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