venerdì 20 gennaio 2012

A058 Letteratura: Corrado Alvaro.

Corrado Alvaro nasce a San Luca, in provincia di Reggio Calabria nel 1895. Muore a Roma nel 1956. Ha cinque fratelli più piccoli e il padre è un maestro elementare. La mamma, Antonia Giampaolo, è figlia di piccoli proprietari. Una famiglia sufficientemente benestante, quindi.
Il nostro scrittore tiene alta la tradizione della sua terra e della Sicilia che, con Brancati, Sciascia, Bufalino, Lampedusa, Verga, Pirandello, Savinio ed altri, soprattutto nella provincia di Caltanissetta, si può considerare sicuramente la più importante culla della letteratura italo-meridionale moderna. Certamente non inferiore a Roma, se non superiore.Leggere Alvaro è quello che un lettore ha forse sempre desiderato. Difficilmente un libro ci fa cambiare, ma può darci suggestioni ed emozioni, evasioni e riflessioni.
Le suggestioni che ci vengono da Alvaro sono moltissime. Più che leggere i suoi romanzi e le sue poesie, vi consiglio di leggere i suoi racconti. Ogni racconto di Alvaro è una suggestione diversa. Sufficientemente breve, è come un flash. Tre o quattro pagine per racconto, non di più: come degli affreschi rapidi ed abbozzati. Vi sembrerà di toccare con mano un mondo meridionale del primo novecento, dove tutto vive in un clima di trasformazione. Siamo in un periodo di transizione assoluta: vecchi valori, vecchi isolamenti durati secoli cercano di resistere, inutilmente, all'aggressione della modernità, del treno, della radio e della grossa città. I personaggi sanno che c'è un cambiamento in atto e da un lato vorrebbero cambiare ma troppi sono i legami che li trattengono nella tradizione e solo i più audaci riescono in questo passaggio. Questo passaggio è carico di emozioni. Il personaggio che fa il grande salto non riconosce bene se stesso e si trova sradicato dai suoi parenti, dai suoi amici e dai suoi affetti.
Leggete i racconti di Alvaro: vi parla di gente che cerca di risparmiare tenacemente, gente che si prefigge di stare vent'anni in Germania per accumulare un gruzzoletto che, al ritorno, gli consentirà di costruirsi una casetta. Oppure quindici anni in America, col sogno del ritorno. Capiremo che il risparmio è istinto di conservazione, di sopravvivenza. Capiremo che il risparmio è l'ambizione che costituisce un rango, un riconoscimento che le donne apprezzano perché significa la tranquillità della famiglia e dei figli.
Ragazze che diventano donne lottando tra usi e consuetudini ormai destinati ad essere sottostimati: eppure in questi usi i personaggi si ritrovano e non vorrebbero cambiare, anche se hanno capito che cambiare bisogna. Alvaro ci parla con nostalgia di un mondo che egli stesso sente necessariamente non più attuale.
Leggete i racconti di Corrado Alvaro: avrete un senso di un'Italia meridionale vera, amichevole, profonda eppure immersa in un'antichità indicibile, con reminiscenze greche e con valori secolari.
Gente che si muove solamente perché ha dei sogni, degli obbiettivi chiari; tutti coloro che decidono di muoversi lo fanno tutti allo stesso modo, abbandonando le loro condizioni di vita secolare. Cercano obiettivi e rinunciano alle condizioni.
Il contrario di quello che facciamo noi oggi: nessun obiettivo, ci basta mantenere le nostre comode condizioni di vita. Noi. Degli altri, oggi, non c'importa più.

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