venerdì 20 gennaio 2012

A057 Inflazione o deflazione?

Supponiamo che ci siano dieci banane in circolazione e che ci siano in circolazione anche dieci lire. A parità di ogni altra indicazione, si creerà una condizione per cui una banana costa una lira.
Certamente, nella realtà, non esiste la possibilità di osservare una posizione di equilibrio così netta, perché le lire (massa monetaria) e le banane (beni disponibili) continueranno ad oscillare. Ma facciamo finta, per chiarezza di spiegazione.Supponiamo ora che, dopo un periodo sufficientemente lungo, ci si trovi con dieci banane e cento lire. Questo è uno squilibrio che può tendere a riequilibrarsi in tre modi:
  1. Le banane aumentano a dieci lire l'una e avremo in questo caso l'inflazione.
  2. Vengono distrutte 90 lire e in questo caso avremo la cosiddetta deflazione.
  3. Casi intermedi, ad esempio le banane a 2 lire l'una e distruzione di 80 lire, con riequilibrio comunque.
Nel recente passato italiano noi abbiamo sempre assistito a fenomeni rappresentati dal caso 1 precedente e quindi gli altri casi, 2 oppure 3, ci sembrano impossibili ma abbiamo avuto in Giappone, a partire dal 1989, un esempio del caso 3 che sta perdurando tutt'ora, dopo 32 anni.
Solitamente, il caso 1 (al quale siamo abituati) si verifica se l'economia sta sviluppandosi: il denaro aumentato è abbastanza diffuso e la maggioranza delle persone ha la possibilità di accaparrarsi i beni disponibili. Questo successe negli anni '70 quando le scatolette di carne (ad esempio) aumentavano di 5 lire al giorno. Avendo tutti denaro a disposizione, tutti fecero incetta di scatolette (facendo aumentare i prezzi) e il nuovo equilibrio tra massa monetaria e beni disponibili avvenne in ossequio  al caso 1.
Oggi tuttavia non siamo in queste condizioni perché il denaro disponibile è tutto nelle tasche delle classi sociali benestanti (5% della popolazione?) e il resto dei cittadini non riesce ad arrivare a fine mese.
Questo è dimostrato anche dal fatto che mai come in questo periodo si sono vendute automobili di lusso, gioielli e quant'altro.
Gli immobili, le scatolette di carne ed il resto possono aumentare ma se la gente non ha i quattrini, il destino è quello di assistere ad una paralisi del mercato, perché non è comperando un'auto di lusso che si rimette in moto l'economia: bisogna comperare 100 Panda.
Gli immobili hanno smesso di salire e stiamo aspettando che la situazione cambi.
In questa situazione sono possibili il caso 2 o il caso 3, ai quali, come dicevamo, non siamo abituati perché recentemente non ne abbiamo visti di analoghi all'opera.
Ci è chiaro il meccanismo delle scatolette di carne che aumentano ma non ci è chiaro come possa avvenire la distruzione della moneta per riflettere il caso 2 (o il caso 3). Cerchiamo di chiarirlo.
La ricchezza circolante attuale è basata su opinioni che magari erano realistiche prima ma ora non lo sono più. Facciamo l'esempio degli immobili e supponiamo che tutti noi si abbia un immobile comperato a un certo prezzo, magari a 20 mila euro. Si viene a sapere che ultimamente alcuni immobili sono stati comperati a 100 mila euro. Tutti si convincono di avere un immobile che vale 100 mila euro per l'appunto. Ma in realtà il valore di 100 mila dipende da alcune circostanze verificatesi e che magari ora non sussistono più. Chiaro che ora nessuno venderà perché, visto che si può arrivare a 100 mila, tutti vorranno aspettare. Tutti saranno convinti di avere un immobile da 100 mila euro e siccome si sono convinti che prima o poi lo venderanno, per il momento, in caso di necessità, vanno in banca  e si fanno prestare qualcosa per comperare un divano, tanto prima o poi l'immobile si venderà e potrò rimborsare la banca. La banca stessa contribuisce a creare quest'attesa, perché presterà il denaro avvalendosi del fatto che c'è un immobile a garanzia del valore di ben 100 mila euro.
Ora supponiamo che la banca non abbia più quattrini e che non possa prestare più niente a nessuno…
Prima o poi, qualcuno dovrà vendere l'immobile per meno (saltiamo i passaggi intermedi e diciamo subito per 10 mila). Se tutti prenderanno atto di questo, gli immobili torneranno (anche nei cervelli…) a 10 mila e una ricchezza che credevamo diffusa sparirà come per incanto. Quanto appena illustrato non è detto che succeda, anche se ci sono i sintomi e qualcosa del genere ha già cominciato a succedere.
Il disastro comincia quando pensiamo quanto segue: la banca che ci ha prestato 2000 euro per il divano li vorrà indietro, anche se ora il divano (che ha seguito il deprezzamento dell'immobile) è sceso a 200 euro. Ci troviamo a dover rimborsare un divano che non vale più niente ai prezzi del periodo precedente.
Il pericolo per chi ha debiti, in presenza della deflazione, è enorme.  Per chi ha soldi in banca c'è il pericolo di non rivedere tutti i suoi depositi, ma con la parte restante (è probabile che la banca restituisca una metà? chi lo sa?)  forse potrà comprare quello che poteva comprare prima, se non qualcosa di più.
Una cosa è sicura: chi ha debiti si troverà molto male.
E allora, lo stato, che è pieno di debiti, cosa farà?
Può fare molte cose, quasi tutte dannose per chi è suo creditore. Ad esempio, per citarne solo uno, potrebbe dire: "D'ora in poi non ti rimborso più il capitale e ti pagherò solo gli interessi. Ti rilascio un certificato attestante che tu avanzi cento, che per ora non te li rimborserò e ti pagherò sino a quel momento 5 euro di interessi ogni anno."  Una volta ricevuto questo buono e se le acque si sono calmate, potremo vendere il buono a qualcuno, ad un prezzo da stabilire. Questo è successo, ad esempio nel 1918: il governo britannico aveva emesso un prestito di guerra al 3.5% annuo (denominato War Loan) e nel 1918 si accorse che non lo poteva più rimborsare. Lo ha dichiarato irredimibile (= non più rimborsabile) e da quella volta continua a pagare il 3.5% ogni anno. Oggi lo potete comperare o vendere per ottanta sterline circa.
Un altro esempio di distruzione monetaria deflattiva lo possiamo vedere nei crediti che hanno le imprese verso lo stato.
L'impresario X avanza 100 euro dallo stato. Lo stato proprio ieri ha detto che potrebbe consegnare un Bot da 100 euro e che lo pagherà, ad esempio, fra 5 anni. Il malcapitato impresario che lo incasserà può trovare qualcuno in giro che glielo rimborsa subito, ma questo qualcuno, ai tassi attuali, gli darà 70 euro circa.
Questa è una deflazione del 30%...

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