venerdì 13 gennaio 2012

A048 Cronaca di un sobrio colpo di Stato.

Sul quotidiano ‘Libero’ di giovedì, 12 gennaio 2012 compare un articolo bellissimo del professor Paolo Becchi, intitolato per l’appunto ‘Cronaca di un sobrio colpo di Stato’.  Il professore è docente di Filosofia del Diritto all’Università di Genova.Diamo qui un riassunto molto conciso dell’articolo, sottolineando i passi sui quali intendiamo fare alcune osservazioni e premettendo che siamo d’accordo, se può interessare a qualcuno, con la quasi totalità delle affermazioni.


Riassunto dell’articolo del professor Paolo Becchi:
  • Il governo Monti passerà alla storia più del governo Berlusconi.
  • Non si tratta che di un coup d’état deciso da poteri forti in parte estranei al nostro paese e guidato inoltre dal presidente Napolitano.
  • Con una manovra di palazzo, è stata realizzata la transizione costituzionale dalla Seconda alla Terza repubblica.
  • C’è stato un ridimensionamento del potere dell’Assemblea a favore del Presidente della Repubblica, ovvero dal parlamentarismo ad un presidenzialismo ancora da definire nei particolari.
  • Non vi è alcun dubbio che il custode della Costituzione si sia trasformato in guida politica dello Stato.
  • Si doveva iniziare con l’abbattimento di Berlusconi e lo si è fatto attaccando le sue aziende e aumentando ad arte lo Spread.(Nota 1, vedi sotto)
  • Monti sapeva che la sua entrata in campo poteva avere successo solo se lo Spread fosse stato elevato.
  • Il colpo di Stato è riuscito e il potere parlamentare è stato portato al punto in cui lo stesso si è rovesciato in modo indolore e col suo stesso consenso.
  • Si è così perfezionato (modificato? n.d.r.) il potere esecutivo, sorto in modo parassitario ed anti democratico, così come parassitaria è la base su cui si poggia: l’aristocrazia finanziaria, la quale è la ‘sommità della società borghese’ così come intuito genialmente da Marx.
  • Cita il periodo di Luigi Filippo in Francia, affermando che lo Stato veniva artificiosamente mantenuto sull’orlo della bancarotta, in modo che lo Stato stesso fosse costretto ad accordi coi banchieri alle condizioni più sfavorevoli.
  • Sin ora banchieri e finanzieri (Monti & Company) si erano limitati a governare indirettamente, nascondendosi dietro alcuni politici, ma oggi hanno gettato la maschera e non si limitano più ad ispirare, bensì governano apertamente.
  • La preoccupazione maggiore di Monti è stata quella di salvare le apparenze legali.
  • Già nel 1931 Curzio Malaparte spiegava dettagliatamente una situazione del genere.
  • Con la repentina nomina a senatore, Monti si è garantito non solo l’immunità a vita ma si è legittimato come espressione delle Camere.
  • Il Parlamento diventa complice necessario del colpo di Stato, accetta il fatto compiuto e lo legalizza formalmente con la farsa del voto di fiducia bulgaro, tipico dei regimi totalitari.(Nota 2, vedi sotto)
  • Il fatto che ci fosse o meno uno stato di necessità è irrilevante, perché i poteri forti e impalpabili sono intervenuti e sanno di poterlo fare quando e come vogliono. (Nota 3, vedi sotto)
  • Nel momento in cui il potere politico s’intreccia con quello finanziario, il colpo di Stato diventa sempre possibile, talmente facile da realizzarsi che quasi nessuno se n’è reso conto.
************** Fine del riassunto del professor Becchi.
Bene: articolo interessantissimo sul quale tuttavia faccio le osservazioni seguenti, relative al testo sottolineato.
Nota 1: Si ritiene scontato il fatto che Berlusconi non abbia capito cosa gli stava succedendo intorno. Il mio modo di vedere è completamente diverso. Non dimentichiamo che Berlusconi ha detto più volte che si sentiva investito di una missione: fare qualunque cosa per evitare che le sinistre comandassero nel paese. Per anni il paese è stato portato allo sfacelo, partendo dal 1968, e generando il debito mostruoso, con accordi e concertazioni tra classe politica e classi sindacali. Dal 1954 (almeno) le sinistre avevano deciso di concentrarsi sulla magistratura e sull’istruzione per prendere il controllo del paese. Non dimentichiamo che recentissimamente Berlusconi aveva detto, citando Benito Mussolini: “Gli italiani non sono governabili”. Ergo, in qualche modo la democrazia andava modificata. I tentativi di modificare la magistratura sono falliti e comunque Berlusconi doveva farlo nei primi cento giorni, quando aveva una maggioranza solida. Siamo ora nell’estate 2011 e Berlusconi si rende conto dello Spread che sta aumentando. A differenza del professor Becchi, tuttavia, i suoi esperti danno un’occhiata al cambio Dollari per un Euro e parlano con Berlusconi. Come da me riportato nel blog A028, (prego leggere) uno che abbia un minimo di esperienza sa che lo Spread è manipolabile e il cambio Dollari per un Euro invece non lo è (o quasi). Dopo alcune consultazioni fra addetti ai lavori, il cavaliere arriva alla conclusione che si tratta di un bluff, di una manovra destabilizzante per ristabilizzare in modo diverso: se fosse una vera emergenza, il cambio Dollari per un Euro potrebbe avvicinarsi a 0.82, come nel 2000. L’uomo avrà tantissimi difetti, ma non è uno sprovveduto. Per niente. Ecco che gli si profila la grande occasione e ragiona così:
  1. Ho fatto degli errori nel non colpire la magistratura nei cento giorni.
  2. Ho fatto l’errore di non rendermi conto per tempo del comportamento di Fini e ho sottovalutato il numero dei parlamentari che mi avrebbe potuto sottrarre.
  3. Ho fatto alcuni errori di natura morale, credevo di poter fare quello che volevo ma il bunga - bunga ha distolto un numero enorme di simpatie.
  4. A livello internazionale il mio desiderio di migliorare i rapporti con Putin per il gas e con Gheddafi per il petrolio non è stato ovviamente apprezzato, in particolare dai francesi.
  5. L’aristocrazia finanziaria italiana vorrebbe sfruttare la situazione per abolire la democrazia parlamentare, almeno per un certo periodo.
  6. Daranno la colpa a me comunque.
  7. Fin che ho la maggioranza, presenterò subito le dimissioni e cadrò in piedi. Carpe diem.
  8. Otterrò:
    • La dissoluzione delle sinistre e dei sindacati, che dovranno accettare dai tecnici cose che mai e poi mai accetterebbero da me.
    • Il potere, prima che sia troppo tardi, passerà alle grandi banche e ai tecnocrati (cattolici) e non alle sinistre.
    • Anche gli altissimi vertici della Repubblica accetteranno, perché l’importante è cambiare quello che loro stessi hanno contribuito a far nascere dai tempi dell'Ungheria (1956).
    • Creeremo le premesse per una repubblica presidenziale che mi potrà venire buona in futuro.
    • La Merkel dovrà accettare quello che farà il mio successore, per non perdere la faccia e per non rimetterci anche sul piano finanziario. La Merkel non sa che le risorse italiane sono enormi: basta mettere a tacere gli arruffapopoli di sinistra.
    • Prima o poi i nodi degli Stati Uniti verranno al pettine e le carte dovranno essere redistribuite: sarà chiaro che la crisi remota riguarda le sinistra e che la crisi recente riguarda gli Stati Uniti.
    • Le banche italiane (e Monti) dovranno prendere le distanze dalle banche anglo - sassoni e avranno qualche titolo per farlo.
    • In realtà la nostra situazione bancaria è migliore non perché gli italiani siano più virtuosi, ma perché sono più arretrati: in questo caso, il tutto è a nostro favore.
    • L’abolizione sostanziale dell’articolo 18 (non formale, per l'amor di Dio...) metterà i capitali esteri in condizione di tornare in Italia e di usare una delle migliori classi operaie esistenti, quella italiana.
    • L’evoluzione della tecnocrazia che prenderà il potere non potrà che essere meritocratica. Siamo tutti diversi, non tutti uguali.
    • Si potrà porre in atto l’energia nucleare.
    • Entro breve il problema degli immigrati, con l'accordo europeo, sarà portato su di un terreno più concreto.
    • Entro un paio d’anni, i miei meriti saranno riconosciuti (almeno lo spero).
    • Per le sinistre sarà un suicidio: la gente non dimenticherà.
    • I politici non si renderanno conto di andare verso la distruzione, perché potranno raccontare che hanno eliminato me.
    • Il tempo farà giustizia.
    • Forse sarò Presidente della Repubblica (almeno lo spero). Se non avesse avuto il problema delle escort, forse... (n.d.r.)
Spiace che il professor Becchi, a mio avviso, abbia sottovalutato non solo Berlusconi, ma uno staff tecnico – economico di prim’ordine. Aggiungo che Tremonti si rendeva conto di questo, come Berlusconi, ma a differenza di Berlusconi non voleva che le banche andassero al potere. Per tanto, è stato immolato. Il peggio, da un punto di vista storico, sarà per Napolitano. Politici di sinistra golpisti: è una nemesi. Ma il governo Monti ha avuto il suo inizio reale sin da cinquant'anni fa, per poi ampliarsi con la concertazione, coi debiti astronomici eccetera.

Nota 2: Su questo punto bisogna far notare che la maggioranza bulgara c’è perché ai politici sembra neanche vero che sia accaduto il colpo di Stato. Continuare ad occupare un posto rilevante, anche se solo formale, è quanto sembrava più opportuno, dicono: nessuna preoccupazione, governa Monti, decide lui, abbiamo eliminato Berlusconi e inoltre siamo felici; se le cose andranno male sarà colpa di Monti, se andranno bene continueremo a guadagnare. Del fatto che non contino più nulla... beh, questo è relativamente poco importante di fronte ai vantaggi economici. Si attendevano molto di peggio, dopo anni di prevaricazioni e tutto sommato per loro si è trattato di una soluzione molto conveniente. Per ora...

Nota 3: Non mi sembra così: penso che lo abbiano fatto perché c’era un'assenza di potere assoluta: il governo precedente era paralizzato dalle opposizioni, ostacolato dalle sinistre a tutti i livelli, anche i più alti e boicottato dalla magistratura. Nel vuoto di potere,  arriva sempre qualcuno e poteva andare anche peggio, se non andrà peggio in futuro.
Berlusconi ci ha portato da un disastro nel 1994 a dei tecnocrati nel 2011. Stiamo meglio di prima, sicuramente.

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