giovedì 26 gennaio 2012

A065 Dollari contro euro e spread.


Se andate a rileggervi il blog A028 del 26 dicembre 2011 e il blog A034 del 30 dicembre 2011 vi accorgerete che le nostre previsioni sul fatto che i tesorieri dei fondi avrebbero fatto molta fatica ad abbandonare l’Euro si è avverata.

Dopo varie riflessioni, i tesorieri hanno deciso che l’Euro ha migliori prospettive del dollaro e pertanto hanno mantenuto la liquidità in Euro. Anche se ci potrebbero essere comunque dei cambiamenti, siamo arrivati al 26 gennaio e nella mia decennale esperienza non ho ricordi di grossi movimenti fatti dopo il 15 gennaio dell’anno. A questo punto, come già detto in A028 e A034, la speculazione sullo spread si trova con le unghie spuntate e i più avveduti tra gli speculatori stanno cominciando a chiudere le partite al rialzo sullo spread.
Rimangono gli americani, i giapponesi e le agenzie di rating americane su ordine del governo americano.
Per capire cosa significa la frase precedente, facciamo un riepilogo rapidissimo, anche se molti di questi concetti sono stati esposti nei blogs precedenti.
Il risparmio mondiale è una merce qualsiasi, come il petrolio, il rame eccetera. In questo momento le posizioni maggiormente debitorie, sono nell’ordine:

1.  Gli Usa, con 14194 miliardi di dollari di debiti circa (feb 2911), alcuni dei quali da rinnovare e Obama vorrebbe evitare perturbazioni, in quanto ci sono le elezioni a novembre 2012.
2.  Il Giappone, con 9793 miliardi di dollari circa( feb 2011)
3.  L’EU, calcolando in vari modi, si può far ammontare a 4500 miliardi di dollari.

I nostri nemici più acerrimi in questo momento sono... Obama.

Gli hedge funds in realtà non vogliono mai i defaults perché si troverebbero con grosse perdite, ma Obama avrebbe tutto l’interesse a causare un default in Europa, per poi poter dire che il successivo default americano è stato causato qui da noi europei. Naturalmente non è vero, ma in ogni caso, anche se non riuscirà a mandare in default l’Europa, gli converrà comunque fare in modo che tutti i risparmi esistenti vadano negli Stati Uniti.
Si potrà obiettare che il Giappone ha un debito mostruoso, maggiore dell’Europa e che quindi Obama dovrebbe puntare sul dissesto giapponese, ma il Giappone ha in realtà parecchio denaro negli Stati Uniti e i giapponesi vanno lasciati tranquilli, perché potrebbero indispettirsi e chiedere i soldi, che comunque non saranno rimborsati.
Anche la destabilizzazione del Mediterraneo meridionale può rientrare nel gioco degli Usa.
Dunque, gli unici che hanno interesse a boicottare l’Europa sono Obama e i suoi amici.
Dopo che i tesorieri mondiali sono rimasti in Euro, questo è un poco più difficile. SI tratta comunque di una lotta per la sopravvivenza, dove è probabile comunque che o non vinca nessuno o che vincano gli Stati Uniti. Se non vince nessuno, bisognerà dare una calmata ai mercati finanziari. Di questo, ne riparleremo.
A proposito: rileggetevi anche il blog A050, La grande carognata, del 13 gennaio 2012.  


Nessun commento:

Posta un commento

Commenti o richiesta di chiarimenti.