sabato 21 gennaio 2012

A062 Noi e gli americani. (Quarto di quattro)

Passano gli anni, gli americani continuano ad importare, non convertono più i dollari in oro e, se possibile, pagano ancora meno di prima. Per loro disgrazia, nel 1992 i francesi obbligano i tedeschi, se vogliono la riunificazione, ad inventare l'euro. Il ragionamento dei francesi è semplicissimo: se i tedeschi si rafforzeranno, nonostante debbano rimettere in piedi la Germania Est, noi saremo di nuovo fregati.
Obblighiamoli ad avere la stessa nostra moneta, ad abolire il marco, in qualche modo parteciperemo alla loro forza e in ogni caso sino al 2010 hanno ancora dei debiti di guerra da pagare e quindi poi vedremo.

Il sistema internazionale, già destabilizzato dal 1971, si destabilizza ancora di più in quanto due monete, euro e dollaro, non possono coesistere da protagoniste (vedi blog A009, 'Due galli nel pollaio'). Inoltre gli Stati Uniti non vogliono controlli, in quanto non potrebbero fare la bella vita concordata dopo il piano Marshall.
Siamo nel 2000 circa e il sistema comincia a mostrare, se non si era ancora capito, ulteriori limiti.
Nel frattempo, sulla falsariga del "Consumate, consumate…" passare anche al suggerimento "Investite, investite…" il passo è breve. Mentre nel 'consumate' ci guadagnano tutti gli americani e ci rimettono gli altri paesi, nel suggerimento 'investite' ci guadagnano le banche e ci rimettono gli investitori, inizialmente americani e poi, a macchia d'olio, anche gli altri.
Come nel 1927, dove c'è il passaggio drogato dall'agricoltura all'industria con crollo dell'industria del 90 per cento in borsa, nel 2000 c'è il passaggio dall'industria ai servizi, segnatamente Internet (inventato dagli americani), con crollo delle aziende di servizi telematici del 90 per cento in borsa (Nasdaq da 6700 a 670). Esattamente uguale, come nel 1927. Nello stesso modo, vengono concesse garanzie e il premio Nobel che gestisce il fondo LTCM (poi fallito) riesce a comperare strumenti finanziari per SEICENTO  volte il capitale a disposizione. Bastava una flessione dell'1% per perdere tutto. E succede, naturalmente.
In queste ridicolaggini anche la Banca d'Italia investe il suo fondo pensioni e così fanno molte banche tedesche, francesi e britanniche. Non le italiane, per fortuna, un poco perché le regole in Italia sono diverse e un poco perché gli italiani sono più arretrati e non capiscono bene: certe volte non tutto il male vien per nuocere.
A questo punto gli americani dovrebbero dire la verità, ma questo significherebbe sconfessare quanto successo dal piano Marshall in poi. Inoltre, se dicessero la verità sarebbe evidente che i giapponesi e i cinesi mai più potrebbero recuperare i loro averi. Non li recupereranno, ma per lo meno non è ovvio.
Una cosa è chiara: l'euro funzionante è sinonimo di Europa funzionante. L'interesse degli Usa è che l'euro scompaia. Un'altra idea dei francesi, anche questa completamente sbagliata, per il maledetto vizio della grandeur, per non voler accettare la supremazia americana. Sarebbe giusta tale idea, in teoria, se ci fosse l'unione politica. Il discorso del prenditore di ultima istanza in Europa non risolve niente.
Nel 2010 i tedeschi, finito di pagare i debiti di guerra, non vogliono più saperne dell'euro, per lo meno non alle condizioni attuali. Dovrebbero salvare l'Europa, ma questo va contro due secoli di riflessioni tedesche.
Hanno sempre avuto atteggiamenti sbagliati e continueranno, esattamente come i francesi.
Tanti auguri a tutti.

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