domenica 15 gennaio 2012

A052 I guerrieri.


Mi sono accorto che noi in Italia abbiamo uno strano concetto delle istituzioni finanziarie statunitensi. Dopo anni di frequentazioni, ho imparato quanto segue.
Noi dall'America abbiamo sempre guadagnato in occasione di eventi bellici, sia nella prima che nella seconda guerra mondiale. E i tedeschi non hanno guadagnato.

Le istituzioni finanziarie americane, in tali situazioni, si sono comportate da guerrieri al servizio della patria e questo per noi è ovviamente comprensibile. In altre occasioni, segnatamente nel 1971 con Nixon, poi con Reagan e con Greenspan, come anche ora nel 2010 e 2011, le istituzioni finanziarie americane hanno sempre e comunque assunto la veste di guerrieri. Quest'ultimo aspetto ci risulta meno comprensibile. Negli Stati Uniti c'è pochissima demagogia e moltissima concretezza.
Per fornire un esempio, una volta stavo parlando al telefono con un signore di Baltimora, Maryland, Usa: gli facevo notare che il suo comportamento non era molto ortodosso e che la pubblicità che stava facendo era al limite della correttezza. La sua risposta fu, per tre volte di seguito: "You are hurting my business!", cioè: "Così, pregiudichi i miei affari!". Per lui, probabilmente puritano, nessuno poteva intromettersi nei suoi intendimenti morali. Erano problemi suoi e non intendeva minimamente discuterne, né tanto meno celare, con delle scuse, il suo comportamento. Allo stesso modo, Greenspan, Bernanke e le agenzie di rating sono dei guerrieri che combattono per gli Stati Uniti. Per non parlare della Federal Reserve, la quale, da quando esiste, non ha fatto altro che tutelare gli interessi degli Stati Uniti, senza la minima moralità. Il 15 agosto 1971 Nixon ha semplicemente abolito la convertibilità dei dollari in oro, violando tutti gli accordi precedenti. Nessuno in America lo ha criticato e chi lo avesse fatto sarebbe stato massacrato.
Quello che si sente sui media italiani a proposito dell'ultima azione di Standard & Poor's è ridicolo. Inoltre si tratta di argomenti che non centrano il problema.
Ridicolo perché i vari oratori non hanno capito quanto sopra esposto. Comunque, ammesso che si volesse far sfigurare gli americani, c'era un argomento inoppugnabile che nessuno ha usato. La notte precedente c'era stata la notizia dell'aumento del 10% del debito americano: il downgrade infatti ha assunto nel contesto ed inequivocabilmente il significato di attacco preventivo per difendere la loro ovvia debolezza.
Gli americani sanno perfettamente di essere completamente fuori col debito pubblico ma cercano di dare la colpa agli altri da un punto di vista formale. Da un punto di vista sostanziale lo possono fare perché l'equilibrio internazionale attuale, dopo la seconda guerra mondiale, è basato sull'accordo che gli americani vivano al di sopra delle loro possibilità, importando tutto da tutti senza pagare.
Gli americani pensano che non sia possibile che il loro modo di vivere possa cambiare: vogliono vivere bene a spese degli altri, i loro debiti non li riguardano e cercano solo delle scuse che apparentemente salvino la faccia. Il resto non conta e per coloro che esportano in America qualunque altra soluzione sarebbe peggiore. Tutti sanno che questo è vero e che tale situazione s'iniziò col piano Marshall. Anche la Cina esporta gratis per fingere di contare qualcosa: in realtà gli americani non pagano e se dovessero finir male finirebbero male la Cina, il Giappone e l'Europa. Ecco perché la diminuzione del rating americano è stato un insulto per Obama: le agenzie di rating dovrebbero sapere che il rating degli Stati Uniti non si tocca e le conseguenze per le agenzie non tarderanno. Probabile che l'ordine a Standard & Poor's di abbassare ieri tutti i ratings europei sia stato ordinato dall'alto, altro che chiacchiere. In realtà loro dicono: "Ma come, non avevamo l'impunità? Sono gli altri che devono avere un rating accettabile, non noi. Bisogna dare istruzioni seriamente minacciose alle agenzie di rating."
Forse non tutti sanno che esiste una agenzia di rating cinese che valuta meno gli Stati Uniti e valuta di più l'Italia. Questa agenzia non viene minimamente considerata perchè gli americani dicono di questa agenzia esattamente quello che noi diciamo delle agenzie americane: l'agenzia cinese non è obiettiva, è di parte, tutela interessi inconfessabili eccetera. Solo la cinese, ovviamente.
Qualche bello spirito ha ora pensato di fare una agenzia europea: a che serve? L'impero è americano, non europeo.
Se non avessimo il debito pubblico, potremmo reagire. Ma lo abbiamo.

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